Caro direttore,

lo scorso 15 luglio a Roma si è svolta la prima manifestazione Disability Pride in favore delle persone diversamente abili. Avrei voluto essere a un evento così importante e insolito per l’Italia e gli italiani. Avrei voluto partecipare, sia come persona diversamente abile, sia come osservatore, giornalista. Per motivi personali non c’è l’ho fatta. Per televisione, solo qualche telegiornale gli ha dedicato un servizio di una manciata di secondi appena. In ogni caso ritengo sia stato un successo, se non altro perché finalmente anche in Italia si è riusciti a organizzare una manifestazione per le persone diversamente abili. Questa è la vera notizia. Non sono riuscito a sapere nemmeno se al Disability Pride di Roma ci fossero esponenti del Governo. Certo è che dell’attuale esecutivo fa parte un ministro con delega esplicita “per la disabilità”. E che durante l’ultima campagna elettorale, l’attuale ministro dell’Interno ha preso impegni espliciti per la difesa dei diritti delle persone con disabilità, e ha detto che avrebbe fatto di tutto per aumentare le pensioni di invalidità e l’assegno di accompagnamento. Il Governo Conte-Salvini-Di Maio si è insediato da pochi mesi e non si può certo pretendere che risolva tutti i problemi del-l’Italia e degli italiani in poco tempo, ma è anche vero che di certi temi e promesse della campagna elettorale nessuno parla più.

Fabio A. Armeli, Ferrara

Nessun esponente del Governo italiano ha partecipato al Disability Pride 2018 che si è tenuto a Roma e che è stato il quarto della serie. La questione delle persone con disabilità, delle loro pensioni e dell’assegno di accompagnamento, è sempre aperta e mai conclusa. Un po’ come quella del sostegno alla famiglia con figli. Venerdì 14 settembre le abbiamo ricordate entrambe in un puntuale ed efficace editoriale di Francesco Riccardi, intitolato – in vista della nuova Legge di Bilancio – «Tre consigli per la spesa».