A proposito di fine fini e mezzi di immoralità e giochi di parole
Gentile direttore,
ogni tanto si legge che qualcuno cita la celebre massima attribuita (erroneamente secondo alcuni) a Niccolò Machiavelli, «il fine giustifica i mezzi». A me sinceramente questa massima, che sia o no di Niccolò Machiavelli, non pare granché, la trovo banale o ovvia. Qualsiasi cosa una persona faccia, per qualsiasi scopo, cioè fine, utilizza i mezzi necessari che sono perciò anche giustificati. È scontato e lecito utilizzare mezzi leciti o legali. La mia massima che «la fine giustifica i fessi» esprime invece una grande filosofia spicciola. Ed è molto più intelligente. Infinitamente di più... Lo osserviamo tutti i giorni. Quando un rompiscatole la smette, diciamo così, siamo contenti. Un pochettino lo giustifichiamo. Quando i ladri, i politici, gli avvocati, la smettono, questo li giustifica. Non che non siano dei 'fessi ' quelle persone che ti vogliono imbrogliare, derubare, che infastidiscono, che fanno i furbacchiotti, però quando la smettono è una buona cosa, e ciò non li assolve ma li giustifica. Finalmente hanno fatto la cosa giusta!
Le confermo, gentile signor Baldini, che Niccolò Machiavelli non ha mai scritto che «il fine giustifica i mezzi ». E che dunque la frase per cui è forse più famoso è solo una sintesi apparentemente efficace, ma in realtà grossolana e persino brutale, del pensiero politico del 'Segretario fiorentino'. Non consola affatto, e anzi allarma, che oggi come ieri non pochi potenti (in politica, in finanza e in ambiti tecno-scientifici) facciano di tutto e spesso in modo davvero sfrontato per dimostrarne la fondatezza. Il tenore della frase, comunque, non autorizza a ridurne la portata ai semplici mezzi leciti, come lei fa. Se fosse così, sarebbe un’affermazione ovvia, come lei sostiene per dare base al suo ragionamento, e non memorabile (per quanto apocrifa), come in effetti è. Ma mi par di capire che a lei, più di tutto, interessa non il gioco spregiudicato al limite della morale e oltre, bensì il gioco di assonanze tra 'fini' e 'fine' e assestare un bel colpo a politicanti, ladri e azzeccagarbugli (meno male che si è dimenticato di noi giornalisti...). Grazie per aver strappato un sorriso a me e a qualche altro lettore. Però, si ricordi: nessuno è buon giudice di se stesso e neanche delle proprie trovate.