Ci gira la testa. Ma non sappiamo se per l’ebbrezza o per la nausea o per entrambe assieme. Gira la testa a leggere quanti euro si intascherebbe il Gastone Paperone che stasera dovesse azzeccare l’inafferrabile 6, il filotto del Superenalotto: 115,9 milioni. Avete letto bene: milioni. Sarebbe la seconda vincita più alta in Europa, dopo i 126 milioni intascati in Spagna nel maggio scorso. Ma le probabilità che stasera qualcuno impallidisca e svenga davanti al televisore sono appena – dicono gli esperti del settore – del 17 per cento. Ancora quattro estrazioni a vuoto, e il jackpot supererà il più alto di sempre del vecchio continente, i 183 milioni di Euromillions del 2006, che però furono divisi tra tre vincitori, i quali dovettero accontentarsi, si fa per dire, di 61 milioni ciascuno. Gira la testa un po’ a tutti. Il Codacons, non a caso, si sta dannando per fermarla, la girandola. Avverte che una fetta ragguardevole dei 20 milioni di giocatori abituali si sta indebitando. Ipotesi non irragionevole, se pensiamo che al primo concorso di agosto sono stati giocati 55,4 milioni di euro, contro una media di 27,7. Qualcuno si sta dissanguando. Il Codacons denuncia anche i danni da dipendenza da gioco, famiglie rovinate e individui da sottoporre a cure urgenti, che – è lecito supporre – non saranno a carico della Sisal; nei cui confronti la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sull’ipotesi di abuso di posizione prevalente. La testa gira un po’ a tutti, a quanto pare. Pure in Sicilia. Gli assessori del Comune di Ficarra, sulle Madonie, si sono tassati di 115 euro ciascuno per giocare. A sentir loro, non si sarebbero affidati alla banale, mutevole, fedifraga, volubile madama Fortuna, ma all’Assunta, patrona del paese, puntando su numeri ispirati a lei. Non c’è più religione, o ce n’è troppa e ' spesa' male... sennonché sorge il sospetto, non del tutto campato per aria, che di scaltra provocazione si tratti. Il sindaco Basilio Ridolfo – che si è così ritrovato sulle agenzie di stampa di ieri e sui giornali di oggi – denuncia gli irrisori rimborsi, 400 euro mensili a lui, 200 agli assessori. In caso di vittoria, metà vincita andrà al Comune, l’altra metà agli abitanti… anche se, a stretto rigor di logica, il Comune ' sono' gli abitanti. Gira la testa. Per l’ebbrezza ai giocatori lievi e scherzosi, che puntano un euro, sospirano e dormono sonni sereni. Per la nausea ai superenalottoidi compulsivi, quelli che s’indebitano, s’intaroccano, consultano mappe astrali e smorfie d’epoca convinti che la fortuna si possa sedurre. Per tutti, riproponiamo quanto ci capitò di scrivere in occasione della supervincita catanese dell’ottobre scorso. Hanno ragione il Papa, i Padri e la Bibbia: il denaro è nulla, viene e va, e la felicità – una volta che hai l’essenziale – è ben altro. Ed allora perché accanirsi? Noi, per dirla tutta, a un solo vincitore di 100 milioni preferiremmo cento vincitori di 1 milione. Ma il superenalotto ha un corpaccione smisurato che ingurgita milioni e milioni di euro di giocate e finché non trova il Gastone Paperone che lo punge e lo sgonfia non si ferma. Gira la testa. E al culmine dell’ebbrezza ci vien da sperare che il nostro amico missionario, per scherzo, punti un euro, uno solo, e vinca lui. Giustizia sarebbe fatta, ci passerebbe la nausea e torneremmo sobri. Ci vien da sperare che il nostro amico missionario, per scherzo, punti un euro, uno solo, e vinca lui