Il direttore risponde. A Milano un po' più "sostegno"
Caro direttore, come promesso torno a chiederle ospitalità per dare, a lei e ai suoi lettori, una buona notizia sulla vicenda del sostegno educativo agli alunni con disabilità. Venerdì scorso abbiamo stanziato nuovi fondi – 250mila euro – che, a partire da metà ottobre, garantiranno a Francesco e agli altri studenti come lui oltre 13mila ore aggiuntive di sostegno. Queste vanno a sommarsi alle oltre 300mila già previste, grazie allo stanziamento di 6 milioni di inizio anno scolastico, e destinate ai 2.560 ragazzi con disabilità che frequentano le scuole milanesi, dalle elementari alle superiori. In questo modo, veniamo incontro alle esigenze date dall’aumento degli alunni (330 in più rispetto all’anno scolastico precedente). L’incremento dei ragazzi, assieme alle differenze di programmazione tra istituto e istituto, ha provocato, in alcuni casi, una riduzione di ore destinate al sostegno. Come ho avuto modo di ribadire anche a Francesco, durante il nostro incontro nei giorni scorsi, l’Amministrazione continuerà ad impegnarsi per venire incontro alle esigenze degli alunni e delle loro famiglie. Grazie dell’ospitalità Francesco Cappelli, Assessore all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano Mi fa piacere, gentile assessore Cappelli, ricevere e volentieri pubblicare la sua puntuale e cortese «buona notizia» e mi fa piacere constatare che lo è davvero. Duecentocinquantamila euro non sono bazzecole e, in questi difficili tempi, meno che mai. Ero già al corrente del suo incontro con Francesco Gallone, lo studente che per il secondo anno consecutivo ha proposto con coinvolgente efficacia (anche attraverso le nostre pagine) il tema del sostegno scolastico agli alunni disabili. Mi pare di capire dalle sue parole e da un paio di rapidi conti che non tutto il monte ore precedente sarà ripristinato automaticamente, perché i fondi non basterebbero comunque per tutti i vecchi e nuovi aventi diritto, e che dunque si cercherà di agire secondo criteri oggettivi, giusti, verificabili. Francesco, che ha chiesto per sé ma non solo per sé, mi ha detto con ironia di essere «contento del contentino» e ha subito aggiunto di sapere che ci sono «anche situazioni più complicate» di quella che lui vive. Gli ho detto: bravo, questo è crescere bene. Giovani così, caro assessore, meritano di essere messi in grado di continuare a farlo.