Ottobre missionario. «Cuori ardenti, piedi in cammino». Come i discepoli di Emmaus
Don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio, da Assisi introduce e delinea il tema. Dice: «Cuori ardenti, piedi in cammino è lo slogan che papa Francesco ha voluto dare alla Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno, 22 ottobre, prendendo spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, che vivono una trasformazione profonda: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo allo “spezzare il pane” e - come naturale conseguenza - piedi in cammino per portare subito l’annuncio della risurrezione agli altri discepoli».
Abbiamo scelto Assisi, continua don Pizzoli, «per cogliere in questi luoghi il riflesso dell’esperienza dei discepoli di Emmaus nella vita di San Francesco e in quella dei missionari di oggi».
«I due discepoli erano tristi e smarriti: Gesù era morto e ogni speranza svanita. Ma Gesù risorto, nelle vesti del viandante, cammina con loro, prende l’iniziativa. Anche san Francesco ebbe un’esperienza simile: voleva partire per combattere nelle Crociate, ma si ammalò e tornò ad Assisi. Le Scritture e la preghiera interrogarono Francesco, giorno dopo giorno sanarono il suo smarrimento. La vita di Francesco cambiò, si trasformò; il suo cuore si riempì di ardore e lo portò a fare scelte totalmente nuove nella sua vita, radicalmente aderenti al Vangelo».
Come è avvenuto ai discepoli di Emmaus e allo stesso san Francesco, anche noi, continua don Pizzoli, «siamo chiamati a fare questo primo passo per la nostra conversione missionaria: come battezzati non possiamo vivere smarriti. Il primo passo è lasciarci avvicinare da Gesù e lasciarci riscaldare il cuore dalla sua Parola, che spezza le catene delle nostre paure e ci illumina il cammino. Gli occhi dei discepoli di Emmaus si aprirono e riconobbero Gesù quando spezzò il pane. Gli occhi di San Francesco si aprirono a san Damiano, davanti al famoso crocifisso».
È li, continua don Pizzoli, «che Francesco si sentì chiamato all’azione. Spezzare il pane materiale per gli affamati nel nome di Cristo, ci ricorda papa Francesco nel Messaggio, è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo è lo spezzare il Pane eucaristico, che è l’azione missionaria per eccellenza». «Dopo l’incontro con Gesù i discepoli partirono senza indugio. Ogni discepolo missionario è chiamato riprendere il cammino senza indugio per comunicare a tutti la sua esperienza di incontro con il Risorto. L’immagine dei piedi in cammino ci ricorda la perenne validità della Missio ad Gentes, dell’essere missionari per portare il vangelo a tutti in tutto il mondo».