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Le elezioni. Bardella e Ciotti, il futuro della Francia in mano a due (mezzi) Italiens

Daniele Zappalà martedì 11 giugno 2024

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Non chiamateli les Italiens, perché la loro reazione potrebbe non essere delle più simpatiche. Ma in ogni caso, hanno entrambi innegabilmente origini familiari molto nostrane i due volti emergenti, Jordan Bardella ed Éric Ciotti, che stanno ‘terremotando’ la politica transalpina, attirandosi, secondo i casi, ammirazione e odio.

Bardella, appena 28enne, aveva già stupito per l’ascesa fulminea fino alla presidenza del "Raggruppamento nazionale" (Rn), il partito dell’ultradestra xenofoba di Marine Le Pen. Da capolista, ha appena portato i lepenisti a uno storico trionfo alle Europee (31,4%) e adesso, in vista delle Legislative volute dall’Eliseo, è addirittura il candidato dell’ultradestra alla poltrona di premier. Cresciuto nella banlieue povera a nord di Parigi, Bardella è il figlio unico del gestore di una ditta di distributori automatici di bevande con origini italiane. La madre è nata nel 1962 a Torino. Dopo la separazione fra i due, Jordan è stato affidato a quest’ultima, potendo restare con il padre il mercoledì e nei week-end. Il 28enne, che non ha finito l’università per darsi interamente alla politica, non rinnega le origini familiari italiane, ma dice di considerarsi un buon esempio dell’«assimilazione» repubblicana alla francese.

Da parte sua, Ciotti, classe 1965, è nato e cresciuto in quella Nizza un tempo italiana dove anche i cognomi e le strade conservano spesso accenti nostrani. L’attuale presidente dei neogollisti, rumorosamente contestato anche dai suoi dopo l’annuncio di volersi alleare con i lepenisti, è di famiglia italiana per via del padre, Bernard Ciotti, originario di Treviso.