Verona. Arena di pace, 40 anni fa: da Tonino Bello a Turoldo, le parole ancora attuali
«In piedi, costruttori di Pace», così don Tonino Bello nel 1989 scuoteva un’arena di Verona gremita di persone. Era la terza edizione di Arena di Pace, l’iniziativa voluta dal movimento Beati i costruttori di Pace che riuniva i movimenti della società civile e della Chiesa impegnati per fare della pace un impegno concreto, quotidiano. Quelle parole divennero un simbolo e ancora oggi sono usate come uno slogan. Ma anche altre parole furono cuori pulsanti delle Arene di Pace. Quelle di Padre David Maria Turoldo, ad esempio, che davanti a un’arena convocata con urgenza per rispondere allo scoppio della guerra nel Golfo del 1991, diceva: «Sono gli spiriti devastati la prima perdita! Abbiamo perso e siamo già sconfitti, pensate solo all'odio che questa guerra ha seminato in tutto il mondo». E ancora: «Bisogna cambiare tutte le categorie della nostra vita, noi viviamo dentro una cultura competitiva; fino ad adesso abbiamo pensato a una cultura di guerra, oggi bisogna assolutamente inventare la cultura della pace». O quelle di Padre Alex Zanotelli, che nella stessa edizione puntava il dito contro gli armamenti: «Dobbiamo avere il coraggio di mettere in discussione l’impero economico che ha guadagnato enormemente sulle armi in questi ultimi anni». E poi la premio Nobel per la Pace Rigoberta Menchù, don Albino Bizzotto (fondatore del movimento Beati i costruttori di Pace), padre Ernesto Balducci e tante altre e altri. Parole pronunciate trent'anni fa eppure ancora attuali. Tra poche ore inizierà un'altra Arena di Pace, un nuovo appuntamento per tutte le realtà della società civile e della Chiesa impegnate la pace. A poche ore dall’evento vogliamo ricordare qui proprio le parole che segnarono le arene degli anni Ottanta e Novanta, insieme alle fotografie di quei momenti. Perché possano continuare a interrogare.