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La Giornata . Sindrome Down: il piccolo Giorgio De Palo testimonial delle "differenze"

A.Ma. lunedì 22 marzo 2021

Il bue e il serpente, la pecora e il cavallo... tutti differenti. Ed è nella differenza che c'è la ricchezza. Ma "ci sono differenze più differenze di altre"? Se lo è chiesto ieri, in occasione della Giornata Mondiale della Sindrome di Down, Gigi De Palo, 44 anni, presidente del Forum delle famiglie, padre di cinque figli, autore con la moglie Anna Chiara di libri sulla famiglia. E se lo chiede in virtù del fatto che il suo ultimo bambino, Giorgio Maria, tre anni, ha la Sindrome di Down. Quando è nato, lui e la moglie lo avevano annunciato sui social:

"Giorgio Maria ha già cambiato le nostre vite. Non è solo un figlio con la sindrome di Down, è un terremoto per le nostre certezze", scrive sul suo profilo, "La ciliegina sulla torta per la nostra famiglia. Perché è facile raccontare la bellezza della famiglia quando va tutto bene. Adesso viene il bello... La fantasia della vita che supera la nostra. È tutto stranissimo. Sappiamo che ci saranno anche tante difficoltà, ma siamo inebriati dalla realtà che stiamo vedendo e vivendo".

Ieri De Palo ha postato sul suo profili Facebook un video che è un manifesto. Il piccolo Giorgio Maria interpreta tutti gli animali, dimostrando in prima persona, con il suo sorriso dolcissimo, il suo impegno e qualche impazienza che la differenza, appunto, è ricchezza.

Ed ecco cosa scrive De Palo sul post:

"CI SONO DIFFERENZE PIÙ DIFFERENZE DI ALTRE? (Un pensiero sulla Giornata Mondiale della Sindrome di Down). C’è una giornata mondiale ogni giorno. Oggi è quella della Sindrome di down. Ma che cosa è la Sindrome di down? Si tratta della più comune anomalia cromosomica del genere umano... in poche parole chi nasce con questa sindrome (che non è una malattia) ha un cromosoma in più. In questi tre anni con Giorgio Maria abbiano scoperto che questo cromosoma in più genera tenerezza e dolcezza in chi ha la possibilità di viverci accanto. Insomma con la sua nascita siamo migliorati tutti in casa. Per questo è bene festeggiare questa giornata e ricordare a tutti che al di là della narrazione buonista (“che carini...” oppure “anche io ho un’amica down dolcissima” o ancora “questi bambini non conoscono la cattiveria” e potrei continuare con altre migliaia di frasi di questo tipo) ce ne è un’altra “eugenetica” che ci ricorda ogni giorno che potevamo abortire e che abbiamo messo al mondo un problema e un peso per la società. È divertente infatti che oggi si celebri la giornata mondiale di una sindrome che molti nel mondo pensano di “curare” con l’eliminazione. Scusate se sono politicamente scorretto, ma la differenza o è una ricchezza sempre o non lo è mai. E per noi lo è e lo sarà sempre".