Ucraina. Zelensky rilancia la guerra alla corruzione
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il primo, massiccio, repulisti si è avuto in gennaio. Allora “uscirono di scena” il vice capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kyrylo Timoshenko, il vice ministro della Difesa, Vyacheslav Shapovalov, il vice ministro delle Infrastrutture, Vasyl Lozynsky, il vice procuratore generale Oleksiy Symonenko e i governatori di cinque regioni. Ieri Zelensky è tornato a tuonare contro la corruzione e «contro si arricchisce con la guerra». «Consentitemi di avvertire tutti i membri del parlamento, i funzionari e tutti coloro che lavorano come dipendenti pubblici», ha detto Zelensky. «Quando passi giorni interi a cercare armi per il Paese, quando l’attenzione di tutti è concentrata su artiglieria, missili e droni, senti la forza morale che i nostri soldati hanno dato all'Ucraina», ha rilanciato. A scatenare la nuova bufera il caso di Yuri Aristov, deputato 48enne delllo stesso partito del presidente “Servo del popolo”, “avvistato” in un hotel a cinque stelle nell'arcipelago delle Maldive. Il capo del gruppo parlamentare David Arakhamia ha chiesto che il deputato – che ricopre il ruolo di vicepresidente della commissione parlamentare responsabile della sicurezza nazionale, della difesa e dell'intelligence – venga «immediatamente sospeso».
Quella attorno alla corruzione è una “partita” delicata per la leadership ucraina attraverso la quale passa l’adesione alla Unione Europea, con Kiev che, nel giugno del 2022, ha ricevuto lo status di Paese candidato. Non solo: Kiev è consapevole che un doppio filo lega la lotta alla corruzione all’enorme flusso di armi che continua a ricevere dagli Stati Uniti (48 miliardi dollari in aiuti militari, finanziari e umanitari nel solo 2022). Secondo l'ultimo indice di percezione della corruzione di Transparency International, nel 2022 l'Ucraina si è classificata al 116esimo posto su 180 Paesi.
Sul fronte militare, Zelensky ha annunciato che Kiev ha ricevuto rinforzi per il sistema di difesa aerea, che saranno diretti nei punti più urgenti. Non solo: il Paese investirà quest'anno un miliardo di dollari nella produzione locale di droni. Il primo vice primo ministro Yulia Svyrydenko ha, poi, fatto sapere che «gli alleati dell'Ucraina si sono impegnati a stanziare 244 milioni di dollari oltre ad attrezzature speciali per le esigenze di sminamento umanitario del Paese».
Sul terreno, le forze ucraine sono state in grado di incunearsi nella prima linea di difesa della Russia, con combattimenti pesanti nel contesto della vasta offensiva lungo il fronte meridionale nella regione di Zaporizhzhia. «Almeno 100 veicoli corazzati sono stati usati dal nemico per attaccare la sezione Orekhov del fronte di Zaporizhzhia», ha scritto su Telegram Vladimir Rogov, un membro dell’amministrazione militare-civile russa Zaporizhzhia. Rogov ha continuato dicendo che le forze russe hanno usato tutto il loro arsenale, compresi gli aerei, per respingere le unità ucraine che effettuavano l’assalto. «I combattenti di queste brigate sono stati addestrati all’estero e le brigate stesse sono equipaggiate con dotazioni militari occidentali, inclusi carri armati Leopard e Bmp Bradley», ha scritto. A loro volta, le truppe russe sono avanzate in direzione Krasnolimansky lungo il fronte fino a 3 chilometri nella regione di Lugansk. Droni russi hanno attaccato Kharkiv, infliggendo danni alle infrastrutture industriali ucraine. L'attacco è stato messo in atto con velivoli fabbricati in Iran. Mosca ha messo nel mirino anche la regione di Sumy, fatta bersaglio di colpi di mortaio e di artiglieria. Colpita anche Dnipro, nell'Ucraina centrale.