Scenari da guerra civile in Yemen. Caccia in volo sopra la città portuale di Aden hanno sparato missili contro il palazzo che da un mese ospita il presidente in fuga, Abd Rabbouh Mansour Hadi, dopo la conquista della capitale Sanaa da parte dei ribelli sciiti del movimento Houthi.
Testimoni hanno riferito che le batterie della contraerea sono entrate in azione contro caccia non identificati.
L'aeroporto di Aden è stato chiuso e tutti i voli sono stati cancellati per motivi di sicurezza. Secondo la tv al-Jazeera, unità delle forze Houti sono ormai alle porte della città.
Poco prima, consiglieri del presidente avevano smentito la fuga di Hadi da Aden dinanzi all'avanzata dei miliziani Houthi, precisando che il capo di Stato è stato trasferito in un luogo sicuro all'interno della città. Altre fonti citate da Sky News Arabiya e da al-Jazeera sostengono invece che Hadi sia fuggito insieme a funzionari della missione diplomatica saudita in Yemen.
I miliziani sciiti Houthi hanno offerto una ricompensa di 20 milioni di riyal (pari a 93mila dollari) a chiunque permetterà l'arresto del presidente Hadi.
I media arabi parlano di una concentrazione di truppe e di mezzi militari dell'Arabia Saudita lungo il confine con lo Yemen. Proprio dalla zona di frontiera con l'Arabia Saudita, nel nord del Paese, sono originari gli Houthi.
Il governo fedele al presidente chiede un rapido intervento "militare" e politico "arabo" contro la rivolta dei ribelli sciiti. Lo ha detto il ministro degli Esteri yemenita, Ryad Yassin Abdallah, al termine di un incontro con il segretario generale della Lega Araba, Nabil Al-Araby, a Sharm el-Sheikh.
Da parecchi mesi è in atto nel paese lo scontro tra le forze legate al governo e il movimento sciita Houthi, che gli avversari sostengono sia finanziato dall'Iran. Il paese, poverissimo e base di un potente ramo di al-Qaeda, è ormai diviso in aree controllate dalle opposte fazioni. Nei giorni scorsi
un centinaio di uomini delle forze speciali americane, gli ultimi rimasti, hanno lasciato lo Yemen a causa del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza.
È di pochi giorni fa la
sanguinosa strage in due moschee sciite a Sanaa, che provocò oltre 130 vittime.