Strage di manifestanti antigovernativi a Taez, la seconda città dello Yemen a sud di Sanaa. Le forze di sicurezza hanno disperso un sit-in di protesta nella piazza principale della città, dando alle fiamme le tende degli accampamenti dei manifestanti e uccidendo almeno 20 persone, secondo quanto riferito fagli organizzatori della protesta. Il sit-in antigovernativo è in corso da quattro mesi. Ad attaccare i manifestanti sono state le forze del presidente yemenita Ali Abdallah Saleh. Oltre alle vittime si contano decine di feriti. Le forze yemenite hanno arrestato centinaia di persone che tentavano di fuggire. I carri armati e i blindati hanno attaccato in piena notte la «Piazza della Libertà», dove i manifestanti erano accampati dallo scorso gennaio per protestare contro il presidente Saleh, secondo quanto hanno riferito testimoni. I soldati hanno dato fuoco alle tende dei manifestanti e arrestato centinaia di persone che tentavano di fuggire, hanno aggiunto i testimoni. Secondo fonti mediche, anche 37 feriti che si trovavano nell'ospedale da campo installato dai manifestanti sulla piazza sono stati arrestati. Testimoni raccontano che i manifestanti che hanno tentato di scappare sono stati inseguiti nelle strade laterali e arrestati. «È un massacro. I feriti sono stati trascinati di forza in strada per essere arrestati», ha raccontato all'agenzia France Presse un attivista. Secondo l'agenzia ufficiale Saba, il presidente yemenita ha riunito nella notte i vertici militari a lui ancora fedeli invitandoli a «resistere e a rispondere con fermezza alle sfide poste da fuorilegge e corrotti».