Usa-Cina. Xi e Biden, a novembre il faccia a faccia
Xi Jinping e Joe Biden durante l'ultimo incontro avvenuto in Indonesia nel novembre del 2022
C’è la conferma: il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Joe Biden si vedranno a margine del summit di San Francisco dell'Apec, in programma dal 15 al 17 novembre. Il lavorio diplomatico del ministro degli Esteri cinese Wang Yi – che ha visto venerdì il segretario di Stato Usa, Antony Blinken e il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan – ha avuto dunque successo, come ha confermato un funzionario statunitense all’Associated Press. Dopo mesi di burrasca, punteggiati da toni quanto mai accesi (come quando Biden apostrofò Xi come un dittatore) e funestati dalla guerra commerciale e dai “dossier” Ucraina e Taiwan, i due Paesi provano a invertire la rotta e a fare passi in avanti in quella che il Global Times definisce la stabilizzazione dei rapporti tra Usa e Cina, una stabilizzazione necessaria al presidente cinese Xi Jinping, alle prese con una serie di scivolosi dossier interni. Non solo. Con la crisi in Israele che si fa di ora in ora più drammatica, con il rischio che il conflitto tracimi e diventi regionale, il dialogo tra le due superpotenze può essere fondamentale.
Il tono delle dichiarazioni rilasciate dai protagonisti sottolinea la svolta. Il presidente Biden ha invitato la controparte a “gestire la competizione tra Usa e Cina in "maniera responsabile" e "a mantenere linee aperte di comunicazione". La Casa Bianca ha poi definito "sincero, costruttivo e concreto" l'incontro che si è tenuto su "temi chiave" tra il consigliere alla Sicurezza nazionale Jake Sullivan e il ministro degli Esteri cinese. Che, a sua volta, ha detto che Cina e Usa "dovrebbero guardare a San Francisco, promuovere la stabilizzazione e la ripresa delle relazioni e riportarle quanto prima sulla via di uno sviluppo sano e stabile".
L'incontro tra Wang Yi e Antony Blinken - Reuters
Inevitabile che la drammatica e arroventata crisi Israele-Gaza entrasse nei colloqui. Secondo quanto riporta l’Ap, gli Usa hanno fatto pressione su Wang affinché la Cina intensifichi il suo ruolo sulla scena mondiale se vuole essere considerata un importante attore internazionale responsabile. Il riferimento è all’Iran, considerato uno dei maggiori sponsor di Hamas.
“La Cina dovrebbe usare tutta la sua capacità di influenza per spingere a un raffreddamento della situazione” in Medio Oriente, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller. “Sappiamo che la Cina ha rapporti con un certo numero di Paesi della regione, la esortiamo a utilizzare tali rapporti, le linee di comunicazione di cui dispongono, per sollecitare calma e stabilità”.
Siamo dunque alle soglie di una nuova stagione dei rapporti Usa-Cina? Gli analisti invitano alla cautela. “Sotto la superficie, la tensione continua a ribollire. Nessuna delle parti ha per ora risolto né attenuato alcuna sfida significativa nella relazione. La maggiore frequenza della comunicazione non ha prodotto una convergenza attorno alle questioni chiave”.
Il presidente cinese ha visitato gli Stati Uniti l’ultima volta nel 2017, quando fu accolto dall’allora presidente Donald Trump nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida. Biden, entrato in carica nel 2021, deve ancora ospitare Xi sul suolo americano. I due uomini si sono incontrati l’ultima volta a Bali, in Indonesia, nel novembre 2022.