La Nato assumerà il controllo delle operazioni militari sulla Libia entro "uno o due giorni". Lo riferisce la tv di Stato turca Trt citando il ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, secondo cui i Ventotto membri dell'Alleanza hanno accettato la richiesta di Ankara. "Le nostre richieste sulla Libia sono state accettate e la (guida) dell'operazione sarà assunta dalla Nato" in un giorno o due", ha spiegato Dovotoglu.
CACCIA FRANCESI ABBATTONO AEREO LIBICOCaccia francesi hanno abbattuto un aereo dell'aviazione libica nei pressi di Misurata: si era alzato in volo violando la 'no-fly zone' imposta dal Consiglio di sicurezza Onu nel quadro della risoluzione1973. Lo riferisce l'emittente statunitense Abc news. È la prima volta che un velivolo libico viene abbattuto dalle truppe della coalizione internazionale. Ufficiali libici hanno mostrato questa mattina ai giornalisti, in un ospedale di Tripoli, 18 corpi carbonizzati definendoli militari e civili vittime di bombardamenti effettuati nella notte dalle forze della coalizione. Ieri sera l'agenzia ufficiale libica Jana aveva parlato di un "numero importante" di vittime nella periferia orientale di Tripoli, nell'area di Tajura, in seguito a raid aerei della coalizione internazionale. Nove tra ieri sera e stanotte le forti esplosioni udite dagli abitanti provenire dall'area periferica della capitale libica.Sul fronte delle operazioni militari, i jet della coalizione internazionale hanno bombardato il bunker di Gheddafi ad Agedabia. Lo ha riferito Al Arabiya. In un primo momento era stata diffusa la notizia di un bombardamento su un palazzo del rais a sud di Tripoli.Gli abitanti di Misurata, il cui porto è stato sequestrato dalle forze pro Gheddafi, hanno detto che migliaia di lavoratori stranieri sono bloccati nello scalo. I miliziani di Gheddafi che si trovano Ajdabjia (a 200 chilometri a ovest di Bengasi) starebbero negoziando la resa con i rivoluzionari armati. Lo riferiscono fonti dell'esercito rivoluzionario della Cirenaica. Gli insorti - aggiungono le fonti - hanno proposto alle truppe governative di abbandonare le loro armi e di lasciare la città. Il negoziato viene condotto con l'uso di un megafono.
IL FRONTE DIPLOMATICOLa coalizione "continuerà i raid aerei" su bersagli militari in Libia. Lo ha detto il capo della diplomazia francese Alain Juppè. "Colpiremo i mezzi militari e nient'altro", ha detto il ministro degli Esteri. "I raid continueranno il tempo necessario", ha aggiunto sottolineando che l'inizio delle operazioni lo scorso sabato è "stato un successo". L'obiettivo è di proteggere la popolazione civile", ha ricordato Juppè. Interrogato sui tiri della coalizione che avrebbero colpito i civili, Juppè, citando i militari, ha risposto: "è esattamente il contrario".Oggi entrano in vigore le nuove sanzioni Ue approvate ieri dai 27 e imposte a diverse entità economiche libiche, tra cui la compagnia petrolifera nazionale Noc, oltre che ad altri membri del regime responsabili della repressione violenta delle manifestazioni. La Germania chiede all'Ue di applicare un "embargo totale sul petrolio libico ed ampie limitazioni commerciali". La proposta è stata avanzata dal cancelliere Angela Merkel in un intervento al Bundestag prima del Consiglio europeo a Bruxelles. "Spero che su questo punto riusciremo a trovare una posizione comune", ha spiegato la Merkel riferendosi ai partner europei.Sono sette i paesi che hanno già offerto i propri mezzi per la forza che si occuperà dell'operazione Nato per il controllo dell'embargo sulle armi alla Libia, che prevede in casi estremi anche l'uso della forza. Lo ha detto oggi l'ammiraglio Rinaldo Veri, comandante del Comando marittimo alleato di Napoli, durante una conferenza stampa. "La forza è ancora in costruzione. Al momento posso dire che i paesi che hanno offerto le forze sono Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Spagna, Turchia e Grecia", ha detto Veri. Tra queste forze non c'è la Francia. L'operazione della Nato ha come obiettivo quello di attuare l'embargo "che può spingersi ad
un embargo severo, quindi in caso di resistenza anche all'uso della forza", ha spiegato Veri. L'operazione, denominata Unified Protector, è iniziata ieri alle 18:00 ora italiana. "Posso dire che il fianco marittimo della Libia è quello più facile e veloce per introdurre armi in Libia. Al momento stiamo cercando di isolare quest'area tentando di chiudere questo fianco. In ogni caso la porta principale è chiusa", ha continuato ancora l'ammiraglio, specificando di "non essere a conoscenza, per ora, di alcuna azione di interdizione già effettuata".
I FEDELISSIMI DEL RAIS, CONTATTI CON GLI USAFonti del Dipartimento di Stato americano hanno confermato che fedelissimi di Gheddafi stanno prendendo contatto con le autorità americane. Tra gli altri vi sarebbe anche un cognato di Gheddafi.