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Vietnam. Cento montagnard condannati per l'attacco a Dak Lak

Stefano Vecchia martedì 23 gennaio 2024

Il dramma dei montagnard in Vietnam non accenna a finire

Un centinaio di montagnard, termine di origine francese che indica la trentina di etnie presenti sugli altipiani centrali del Vietnam, sono stati condannati dopo quattro giorni di processo a pesanti pene detentive per l'attacco dello scorso 23 giugno a uffici governativi della provincia di Dak Lak che ha provocato nove vittime, tra cui quattro poliziotti.

Un episodio poco chiaro nelle ragioni e nella dinamica che ha attivato un’ondata di arresti e una serie di condanne che colpiscono una comunità in parte cristiana e cattolica che ancora viene vista con sospetto dalle autorità comuniste per la fama di scarsa fedeltà al regime di Hanoi che deriva dall’alleanza con gli Stati Uniti durante il conflitto indocinese nella prospettiva di una autodeterminazione a guerra conclusa.

Dieci gli ergastoli decisi dai giudici per omicidio, tra cui quelli per due attivisti montagnard attivi anche dalla vicina Thailandia, a cui si sono aggiunte condanne carcerarie da tre anni e mezzo a 20 anni per altri 90 accusati terrorismo, come comunicato dal servizio in lingua inglese del giornale online VnExpress. Lo stesso media parla di contese sui terreni di piantagione come motivazione degli atti criminosi che hanno portato alle condanne, ma come questo si colleghi all’accusa di terrorismo non è chiaro.

La nascita del Vietnam unificato sotto il regime comunista di Hanoi nel 1976 portò a diversi gruppi tribali indicati dai francesi come “montagnard” (uomini dei monti) e da se stessi definiti “degar” (figli delle montagne) a subire la repressione e lo sfruttamento intensivo delle risorse locali, a partire dal caffé, oltre a subire la persecuzione religiosa ed emarginazione sociale. In maggioranza oggi come un tempo animisti, l’evangelizzazione ha attecchito anche nei loro villaggi, inizialmente per opera dei missionari cattolici a cui si sono aggiunti in seguito quelli protestanti la cui presenza e missione hanno avuto un forte impulso durante l’alleanza tra Washington e governo sudvietnamita. Proprio negli Usa si trovano organizzazioni, un tempo anche di guerriglia, che cercano di valorizzare l’identità dei montagnard.