Berlino. Vertice Obama-leader europei. Renzi: impasse su immigrazione
Gestione del fenomeno migratorio, lotta al terrorismo, relazioni con la Russia e futuro del Ttip, l'accordo di libero scambio e di investimento fra Stati Uniti ed Europa. Questi alcuni degli argomenti affrontati, secondo quanto si apprende, nel corso dell'incontro a sei a Berlino nella sede della cancelleria tedesca fra i leader di Stati Uniti e di alcuni dei principali Paesi europei. Al vertice erano presenti il presidente uscente Usa, Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il presidente francese Francois Hollande, la premier britannica Theresa May e il primo ministro spagnolo, Marjiano Rajoy.
L'immigrazione è stata al centro dell'incontro. Il premier italiano è tornato a sottolineare le difficoltà e l'impasse europeo. Il summit è stato anche l'occasione per l'ultimo saluto di Obama ai leader europei, definito molto amichevole. Da Bolzano, Juncker si schiera: "L'Italia sta facendo l'impossibile nella gestione dei flussi migratori. Roma e Atene non vanno lasciate sole". Il presidente della Commissione ha anche lanciato la proposta che l'Ue si faccia carico della ricostruzione della cattedrale di Norcia.
I leader degli Stati Uniti e dei cinque Paesi europei riuniti a Berlino hanno concordato, si spiega in una nota della Casa Bianca, sulla "necessità di continuare a lavorare insieme sull'agenda transatlantica, soprattutto per stabilizzare il Medio Oriente e il Nord Africa e per assicurare una soluzione diplomatica dei conflitti in Siria e in Ucraina orientale". I sei hanno inoltre sottolineato l'importanza di "proseguire la cooperazione attraverso le istituzioni multilaterali", tra cui in particolare la Nato. Obama si è detto fiducioso che, "anche in un momento di grande cambiamento, i valori democratici hanno fatto di più per far avanzare la libertà umana e il progresso di qualsiasi altro sistema nella storia e continueranno a farlo in futuro".
Obama ha invitato i leader europei a continuare "a cercare soluzioni ai problemi comuni con la prossima amministrazione degli Stati Uniti, sulla base dei valori fondamentali che caratterizzano gli Stati Uniti e l' Europa come democrazie aperte", collaborando con l'amministrazione Trump.
Sulla Siria il presidente uscente, che con oggi ha concluso il suo viaggio all'estero, ha sottolineato che una de-escalation e una soluzione diplomatica al conflitto "sono le uniche vie percorribili"per porre fine alla sofferenza della popolazione e prevenire un'altra crisi migratoria. I leader hanno inoltre espresso "grave preoccupazione"per la situazione umanitaria ad Aleppo e hanno convenuto che gli attacchi contro la città devono essere "immediatamente fermati". Obama ha ringraziato i colleghi europei per gli sforzi nella campagna anti-Isis e li ha esortati a proseguire l'impegno per rafforzare la condivisione delle informazioni a livello di Unione europea contro gli spostamenti dei terroristi e l'organizzazione di attentati in Europa. Al tavolo si è anche discusso di Libia e delle iniziative in corso per gestire l'immigrazione, "concordando sulla necessità di mantenere le attuali attività, anche attraverso la cooperazione Nato-Ue nel Mar Egeo e nel Mediterraneo".