Spagna. Rabbia e fango contro re e politici, nessun morto nel parcheggio-trappola
I parcheggi sotterranei del Centro commerciale Bonaire a Valencia
È già diventata una delle più gravi catastrofi della storia d’Europa. A Valencia il bilancio provvisorio dell’alluvione (Dana) parla di 217 morti e centinaia di dispersi. La buona notizia arriva dal centro commerciale di Bonaire, nel comune di Aldaia: nel parcheggio sotterraneo non sono stati ritrovate vittime, scongiurando quindi uno scenario tragico. Il sindaco Gullermo Lujan ha spiegato che «si sta facendo un lavoro impressionante per drenare l'acqua. Ma vogliamo ridimensionare le notizie sulla dimensione della tragedia. Non è un parking completo di 5.000 veicoli che è stato sepolto dal fango, era al livello minimo di occupazione. Secondo le prime notizie, sono stati identificati venti veicoli e senza che sia stata rilevata la presenza di vittime». Nel corso della giornata le vetture ispezionate sono state 50, senza vittime.
LA CONTESTAZIONE
Re Felipe VI e la regina Letizia sono stati pesantemente contestati dalla folla, mentre visitavano domenica Paiporta, una delle città nella zona di Valencia tra le più colpite. Gruppi di contestatori hanno gettato del fango sui Reali spagnoli, al grido “assassini” rivolto anche alle altre autorità presenti, tra cui il presidente della regione di Valencia, Carlos Mazon, e il premier Sanchez, che è stato sfiorato da un bastone e portato via dalla scorta.
Il re Felipe VI contestato a Valencia - Fotogramma
La contestazione ha riguardato soprattutto Mazon, di cui la folla ha chiesto le dimissioni, e il premier a causa dell’intempestività dei soccorsi a loro imputata. Fra tumulti e spintoni, re Felipe è invece rimasto per dialogare con i presenti. «Nessuno era preparato per una catastrofe come questa». La sensazione di abbandono nei comuni in fila sulla “ribera sud” del Turia è generalizzata, nonostante i 10.000 militari schierati in campo e altrettante forze di sicurezza giunte negli ultimi giorni. E rischia giorno dopo giorno di trasformarsi in rivolta. Tanto che la seconda tappa della visita programmata dalle autorità, a Chiva, un’altra delle località più sferzate dalla tragedia, è stata annullata. «Esprimo tutta la solidarietà e riconosco l’angoscia e la sofferenza patite dalle popolazioni», ha detto Sanchez in una dichiarazione ai cronisti, condannando tuttavia «ogni tipo di violenza» e assicurando che «non distoglierà il governo dal principale obiettivo che in questo momento è salvare vite, recuperare i cadaveri e impegnarci nella ricostruzione». Bisogna «comprendere la rabbia e la frustrazione delle persone», gli ha fatto eco Felipe.
Il re ha modificato la sua agenda per presiedere la riunione del centro di comando dell'Unità militare dell'esercito (Ume) a Torrejon de Ardoz (Madrid). Nonostante i lanci di fango e oggetti contro la comitiva ufficiale, Felipe VI ha ascoltato le grida di aiuto della popolazione colpita a Paiporta: "Felipe non ci abbandonare". E ha garantito che "lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente" nei comuni devastati dalle alluvioni per far fronte alla catastrofe.
RISCHIO INFEZIONI
«Attenzione all’acqua che bevete e al cibo che mangiate perché potrebbe essere contaminato». È l’allarme lanciato dal dipartimento della Salute della Regione valenciana alle popolazioni alluvionate che in un comunicato ha sottolineato come la mancanza di accesso all’acqua potabile e i sistemi fognari traboccanti «possono favorire la proliferazione di agenti patogeni».
IL PAPA
Mentre l’allerta maltempo resta alta e le scuole rimangono chiuse, domenica il Papa all’Angelus è tornato sulla tragedia: «Preghiamo per Valencia e gli altri popoli della Spagna che soffrono tanto in questi giorni. Cosa faccio io per la gente di Valencia? Prego, offro qualcosa? Pensate a questa domanda».