Usa. Trump chiede al Congresso un miliardo per il muro col Messico
Un tratto della barriera che separa Messico e Stati Uniti (Ansa)
L'amministrazione Trump ha chiesto al Congresso lo stanziamento di un miliardo di dollari per finanziare il tratto iniziale (99,77 chilometri) del muro al confine con il Messico. Lo rivela la Cnn, che ha visto i documenti del dipartimento per la Sicurezza nazionale: i 999 milioni sono stati inseriti dalla Casa Bianca nella manovra di aggiustamento di bilancio. Si tratta di nuove barriere in calcestruzzo, ma anche semplicemente della sostituzione di elementi già esistenti alla frontiera.
Il muro costerà dai 12 ai 20 miliardi
Donald Trump ha fatto della costruzione del muro uno degli elementi chiave della sua campagna elettorale e ha ripetutamente detto che sarà il Messico a pagarlo: per ora l'amministrazione chiederebbe solo un "anticipo". Le stime di costo per la barriera lungo tutta la frontiera meridionale degli Stati Uniti vanno da 12 miliardi di dollari a più di 20. Altri 2,6 miliardi verrebbero richiesti per il 2018.
Il dipartimento per la Sicurezza nazionale sembra peraltro più propenso a preferire staccionate a un muro vero e proprio, perché le prime consentono di vedere cosa accade dall'altra parte. Dal documento emerge anche l'intenzione di Trump di aumentare i controlli al confine. In esso l'amministrazione sostiene che le misure anti-immigrazione illegale già adottate stanno funzionando: secondo la Cnn, viene citato un aumento del 50% degli arresti e dell'80% delle richieste per tenere in carcere persone arrestate e soggette all'espulsione.
In arrivo la stretta sulle «città santuario»
La rivelazione della Cnn arriva all'indomani dell'annuncio di un giro di vite dell'amministrazione contro le cosiddette città santuario, ossia i centri urbani che proteggono gli immigrati irregolari. È stato il segretario alla Giustizia, Jeff Sessions, ad annunciare ieri una nuova direttiva con la quale si minaccia il taglio di 4,1 miliardi di dollari sul fronte della sicurezza nei confronti di quegli Stati e di quelle città che continueranno a difendere gli irregolari, violando leggi sull'immigrazione. Si tratta di circa 300 città tra cui New York, Chicago e San Francisco. In particolare il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha più volte ribadito di considerare gli immigrati «una ricchezza e l'ossatura dell'economia delle nostre città». Per il presidente Trump le città santuario «hanno causato danni incommensurabili al popolo americano»: l'obiettivo è di espellere il 50% degli 11 milioni di irregolari.