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STATI UNITI. Spiato anche il web Il NYT: "Obama ha perso credibilità"

venerdì 7 giugno 2013
L'amministrazione Obama spia non solo i cellulari ma anche la rete: si allarga lo scandalo attorno all'operato della National security agency (Nsa) e l'Fbi. Dopo lo scoop del Guardian sulle utenze Verizon intercettate, il Washington Post rivela che il governo ha accesso anche ai server dei giganti della web attraverso il programma Prism. L'ennesima rivelazione al termine di una delle giornate più difficili per l'inquilino della Casa Bianca, attaccato su tutti i fronti, paragonato perfino a George W. Bush. Tanto che su Twitter c'è chi, approfittando della coincidenza con l'anniversario dello sbarco in Normandia, parla di Dday per la difesa del diritto di privacy.           In serata una fonte anonima dell'amministrazione Usa ha cercato di placare la bufera: il programma Prism con cui l'Fbi ha accesso alle maggiori aziende di internet - spiega la fonte - autorizza a controllare solo cittadini non americani o che vivono fuori dagli Stati Uniti. "Si tratta - si sottolinea - della più importante mole di dati d'intelligence di sempre, usata per proteggere la Nazione da molteplici minacce". Lo stesso direttore della National intelligence James Clapper sostiene che i reportage del Guardian e del Wp "sono pieni di errori". Parole dure che però non fermano lo sdegno di fronte alla notizia che l'Fbi ha accesso diretto ai server di aziende come Microsoft, Google, Facebook, Skype e Apple, e che può estrarre foto, video e contatti attorno alla vita di milioni di persone. Insomma, uno scandalo di una gravità enorme. Tanto che perfino il New York Times, ancora prima delle notizie sul programma Prism, attacca duramente il presidente americano Barack Obama: "L'amministrazione ha perso credibilità", afferma il quotidiano tradizionalmente vicino a Obama. Le telefonate spiate sono un "abuso di potere di potere che richiede vere spiegazioni". Sinora il governo ha risposto "con le stesse banalità che ha usato ogni volta che il presidente Obama è stato sorpreso a eccedere nell'uso dei suoi poteri".  Più tardi arriva lo scoop del Washington Post: il  programma segreto dal nome in codice Prism, scrive il giornale, somiglia molto "a quello controverso voluto dal presidente George W.Bush dopo gli attacchi dell'11 settembre". Un programma creato nel 2007, al quale Microsoft ha collaborato per prima. Le aziende per aprire i loro server alle autorità e acquistare l'immunità da azioni legali devono ottenere una direttiva dalprocuratore generale e dal direttore nazionale dell'intelligence. In pratica - afferma il Washington Post - hanno spazio di manovra, come dimostra il fatto che Apple abbia resistito per anni prima di entrarvi a fare parte.Google precisa di comunicare "i dati al governo nel rispetto della legge. Di tanto in tanto alcuni sostengono che abbiamo creato una porta per il governo nel nostro sistema, ma Google non ha alcuna porta per il governo per accedere ai dati degli utenti". In serata aumenta il mistero: la Apple fa sapere di non avere idea di cosa si stia parlando, di non avere mai fornito ad alcuna agenzia governativa alcun accesso ai propri server.Intanto, quello che è certo è che tanti elettori obamiani oggi esprimono perplessità nel vedere il loro candidato, in passato in prima linea a denunciare le forzature ad opera della scorsa amministrazione, oggi seguire la stessa linea. Non a caso l'Huffington Post titola a tutta pagina: "George W. Obama", e sotto un fotomontaggio con un volto a metà tra quello di Barack è quello di Bush.