Usa. No al visto diplomatico per i partner gay dei dipendenti Onu
La sede dell'Onu a New York (Ansa)
Gli Stati Uniti hanno annunciato che negheranno il visto diplomatico ai compagni gay di diplomatici stranieri e dipendenti Onu. La modifica è già entrata in vigore e coloro che sono negli Usa con un documento simile hanno tempo fino al 31 dicembre per lasciare il Paese, sposarsi o cambiare tipo di visto. Si tratta della revoca di una norma introdotta nel 2009 dall'allora segretario di Stato, Hillary Clinton, che prevedeva il visto americano G-4 per i dipendenti delle Nazioni Unite e i loro congiunti.
Per il dipartimento di Stato, "solo una relazione considerata legalmente un matrimonio nella giurisdizione di origine costituisce un requisito come coniuge per motivi d'immigrazione". Sono 105 le coppie che potrebbero subire conseguenze per questa modifica mentre nell'Onu sono almeno 10 i dipendenti che avrebbero bisogno di sposarsi entro la fine dell'anno per mantenere l'attuale condizione.
L'ex ambasciatore Usa all'Onu, Samantha Power, ha definito la misura "inutilmente crudele e bigotta", mentre l'associazione Un-Globe ha sottolineato come "le coppie già residenti negli Usa possono andare al Comune e sposarsi ma potenzialmente possono essere perseguitate se fanno ritorno in un Paese dove l'omosessualità è criminalizzata". L'unica eccezione prevista riguarda i compagni gay di funzionari provenienti da Paesi che non riconoscono le nozze omosessuali: in questo caso verrebbe garantito un visto diplomatico in caso di reciprocità con gli Stati Uniti.