Usa. Trump fa la squadra: il Bessent al Tesoro. È sostenitore dei dazi
Donald Trump procede spedito nella formazione della squadra che lo accompagnerà nel suo secondo mandato presidenziale. Nella notte italiana il prossimo inquilino della Casa Bianca ha nominato Scott Bessent segretario al Tesoro. Era la mossa più attesa, non solo negli Usa.
Bessent è un hedge fund manager, top fundraiser di Trump e suo ex consigliere economico. Soprattutto, è un gran sostenitore della politica dei dazi. In campagna elettorale ha, infatti, difeso le proposte economiche del tycoon nonostante l'opposizione di parte di Wall Street, secondo cui l'imposizione di tariffe radicali potrebbe scatenare guerre commerciali e di conseguenza aumentare i prezzi per i consumatori americani. Tra gli alleati più di lunga data di Bessent, che hanno spinto per la sua nomina, c'è Larry Kudlow, che guidò il Consiglio economico nazionale durante il primo mandato di Trump. I detrattori invece hanno puntato il dito contro la sua collaborazione con George Soros e lo hanno attaccato sostenendo che non aveva fatto abbastanza per difendere l'impegno di Trump di imporre tariffe rigide. Anche Elon Musk lo ha bocciato, definendo la sua scelta come "di business as usual". Il vulcanico miliardario gli avrebbe preferito Howard Lutnick, amministratore delegato della società di servizi finanziari Cantor Fitzgerald. Lutnick è invece stato dirottato alla guida del Commercio.
Bessent dovrà attuare la politica fiscale, gestire il debito nazionale, guidare i regolatori finanziari, controllare le sanzioni e condurre la diplomazia economica. Per non parlare del ruolo centrale sui dazi. Tra i consigli che ha dato al presidente eletto c'è quello di perseguire la politica del "3-3-3": tagliare il deficit di bilancio al 3% del prodotto interno lordo entro il 2028, stimolare la crescita del Pil del 3% attraverso la deregolamentazione e produrre 3 milioni di barili di petrolio o suoi derivati al giorno.
Dopo quella di Bessent e Lutnick sono arrivate a ruota anche altre importanti nomine.
Russell Thurlow Vought sarà il direttore dell'Ufficio di gestione e bilancio (Omb). "Ha svolto un ottimo lavoro ricoprendo questo ruolo durante il mio primo mandato" ha scritto Trump su Truth, definendo Vought "un aggressivo tagliatore di costi e deregolamentatore che ci aiuterà a implementare la nostra agenda in tutte le agenzie". "Russ sa esattamente come smantellare il Deep State e ci aiuterà a restituire l'autogoverno al popolo", ha scritto ancora il tycoon. Vought è il co-autore del manifesto 'Project 2025', la controversa piattaforma di destra per il prossimo presidente repubblicano dalla quale Trump aveva preso le distanze in campagna elettorale.
L'ex deputata dell'Oregon Lori Chavez-Deremer sarà la segretaria del Lavoro. Trump ha detto di "non vedere l'ora di lavorare con lei per creare incredibili opportunità per i lavoratori americani".
L'incarico di "surgeon general" è stato affidato a Janette Nesheiwat. Si tratta di una figura tipica della cultura angloamericana, equivalente al capo dell'Istituto superiore della Sanità. Il dottor Dave Weldon sarà invece a capo dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc).
Venerdì c'era stata la scelta del ministro della Giustizia: Trump ha nominato Pam Bondi, ex procuratrice della Florida.