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Usa. Giudice blocca l'oleodotto che piace a Trump

Redazione Internet venerdì 9 novembre 2018

Manifestazione di protesta dei popoli nativi contro la costruzione dell'oleodotto Keystone XL, autorizzato da Trump nel marzo 2017 (Ansa)

Un giudice federale degli Stati Uniti ha bloccato la costruzione del controverso oleodotto Keystone XL (che dovrebbe collegare il Canada alle raffinerie americane) infliggendo così un duro colpo all'amministrazione Trump e certificando una vittoria per i gruppi ambientalisti.

Il giudice distrettuale del Montana, Brian Morris, ha scoperto - scrive la Cnn - che l'adozione da parte del governo di una analisi ambientale del 2014 per giustificare il rilascio di un permesso presidenziale per la costruzione dell'oleodotto transfrontaliero ha violato la legge sulla politica ambientale, la legge sulla tutela delle specie in via di estinzione e la legge sulla procedura amministrativa, secondo l'ordine del tribunale emesso giovedì.

L'ordine del tribunale

«La Corte esige che i Federal Defendants and TransCanada non intraprendano alcuna attività a sostegno della costruzione, o altri operazione, di Keystone e delle strutture associate», si legge nell'ordine del tribunale, «fino a quando il Dipartimento non avrà completato un supplemento al Seis 2014 (Supplemental environmental impact statement) che rispetti i requisiti delle agenzie per l'ambiente».

La lotta di nativi e ambientalisti

Nata per collegare i giacimenti petroliferi della provincia canadese di Alberta alle raffinerie americane del Golfo del Messico, questa gigantesca infrastruttura gestita da TransCanada, che è già in costruzione, è saldamente osteggiata dalle comunità indigene dei territori che attraversa, preoccupati per il danno ambientale che potrebbe causare.

Nel marzo 2017, l'amministrazione del presidente Donald Trump emise un permesso per la costruzione dell'oleodotto, ribaltando la decisione dell'amministrazione Obama di bloccare il progetto controverso.

L'approvazione fu seguita da anni di intenso dibattito sull'opera con la ferma opposizione dei gruppi ambientalisti. Hanno sempre sostenuto che l'oleodotto, con il suo processo, avrebbe prodotto più gas serra nell'atmosfera rispetto all'estrazione standard di petrolio greggio. Inoltre attraverserebbe uno dei più grandi giacimenti sotterranei di acqua dolce del mondo.