Usa. A 14 anni sterminò la famiglia: 18enne condannato all'ergastolo
Aveva solo 14 anni quando uccise cinque membri della sua famiglia, tra cui tre fratelli più piccoli, uno neonato. Oggi è un 18enne per il quale il futuro ha un nome solo: la cella di un carcere. Senza alcuna speranza di uscirne. Una condanna insolita dopo che la Corte Suprema americana ha stabilito che il carcere a vita per i minori di 18 anni al momento del crimine "non è appropriato" ma
Accade in Alabama, Stati Uniti. Il giudice distrettuale Chadwick Wise, a Mason Sisk, ha emesso ieri la sentenza di ergastolo senza condizionale, definendo il crimine "orribile, inquietante e avvolto in un male assoluto" tale da giustificare la punizione più dura consentita dalla legge.
Tutte le cinque vittime erano state colpite alla testa nella loro casa di Elkmont.
Per il "male assoluto" che un adolescente ha commesso, in cui egli stesso è avvolto, la legge non contempla l'eventualità di un riscatto, la possibilità di redimersi. Tutto il male è dentro di lui. Colpevole, punto. Pienamente consapevole e responsabile delle sue azioni. Un pericoloso criminale. E dunque la sesta vita perduta, la sua. Questa volta per mano dello Stato.