I bambini sono sempre a rischio di
reclutamento e di utilizzo da parte di gruppi armati, poiché i
conflitti in tutto il mondo diventano sempre più brutali,
intensi e diffusi: è l'allarme lanciato oggi dall'Unicef e dalle
Nazioni Unite, in occasione della Giornata internazionale contro
l'uso dei bambini soldato, un fenomeno che secondo le stime vede
coinvolti oltre 250 mila minorenni. "Mentre i governi hanno fatto progressi a riconoscere che i
bambini non devono essere parte degli eserciti, il reclutamento
dei bambini soldato rappresenta ancora un problema enorme, in
particolare nei gruppi armati" ha detto Leila Zerrougui,
Rappresentante Speciale del Segretario Generale Onu per i
bambini nei conflitti armati.
Le due organizzazioni lanciano un
appello per un intervento urgente per porre fine alle gravi
violazioni contro i bambini, incluso il loro reclutamento e
utilizzo da parte di gruppi armati. Le parti in conflitto devono
rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale."Il rilascio di tutti i bambini da parte dei gruppi armati
deve avvenire senza ulteriori ritardi. Non possiamo aspettare la
pace per aiutare i bambini intrappolati nel mezzo delle guerre -
afferma il vicedirettore generale dell'Unicef Yoka Brandt - è
assolutamente necessario per il futuro dei bambini investire in
interventi per tenerli lontani dalle linee del fronte, anche
attraverso il sostegno economico e all'istruzione".