La polizia ungherese ha sparato gas
lacrimogeni per impedire a circa duecento migranti di lasciare il
centro di identificazione per rifugiati di Roszke, il principale
del Paese dell'Unione Europea. Lo ha detto un portavoce
della polizia.
Szabolcs Szenti ha riferito che gli immigrati si rifiutavano di
lasciarsi prendere le impronte digitali e che la "polizia sta
cercando di riportare alla calma la situazione, anche se gli
immigrati continuano a urlare". La tensione in Ungheria ha raggiunto il picco martedì con
l'arrivo di oltre 2.500 persone, il numero più alto mai
registrato in una sola giornata. In maggioranza si tratta di
siriani, afghani e pakistani, compresi 555 bambini. Tra le misure in via di definizione c'è anche l'invio di unità speciali di pattuglia della polizia. Il capo della polizia, Karoly Papp, ha dichiarato che è in corso la preparazione di sei unità, per un totale di 2.106 ufficiali. Saranno equipaggiati con elicotteri, cavalli e cani, sulla base della situazione al confine. "Non hanno e non avranno ordine di sparare", ha specificato Papp.
Merkel al centro Heidenau. Il presidente tedesco, Joachim
Gauck, e il cancelliere, Angela Merkel, hanno visitato due
centri di accoglienza per esprimere sostegno e
solidarietà dopo gli episodi di violenza neonazista dei
giorni scorsi.
Gauck si trova in un centro per richiedenti
asilo a Berlino; la Merkel ha invece incontrato rifugiati, operatori
umanitari e funzionari del rifugio di Heidenau, vicino a Dresda,
oggetto degli attacchi xenofobi dei giorni scorsi. Il cancelliere ha promesso "tolleranza zero" per i "vergognosi e vili" assalti razzisti e per coloro che mettono in discussione la dignità di altre persone". "Più persone lo metteranno in chiaro attraverso il loro lavoro e anche le loro conversazioni con conoscenti, amici e familiari - ha aggiunto - più forti saremo e meglio saremo in grado di affrontare" il compito di accogliere rifiugiati.