Pressing Usa. Ucraina, l'altolà della Russia: «Come in Georgia»
Duro monito di Mosca nelle ore in cui i ribelli filo-russi nell'est dell'Ucraina fronteggiano la nuova offensiva militare di Kiev. Il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha avvertito che la Russia reagirà se i suoi interessi in Ucraina saranno attaccati, esattamente come accadde in Sud Ossezia nell'estate del 2008, quando poi la crisi sfociò nella breve guerra con la Georgia.Il capo della diplomazia russa non ha fornito dettagli su questo altolà, ma il riferimento all'Ossezia del Sud allude chiaramente a un'azione militare. Lavrov ha anche accusato gli Stati Uniti - che intanto, per "rassicurare gli alleati", schierano 600 soldati tra Polonia e Paesi Baltici - di manovrare le autorità ucraine e di aver ispirato la ripresa dell'operazione "antiterrorismo" nel sud-est del Paese. "Avevano annunciato la sospensione della cosiddetta operazione anti-terrorismo; però ora che il vicepresidente Usa, Joe Biden, ha visitato l'Ucraina hanno annunciato la ripresa della fase attiva di questa operazione, cominciata subito dopo la visita del direttore della Cia a Kiev".L'offensiva di Kiev minaccia di mettere la parola fine in modo definitivo all'accordo siglato la scorsa settimana a Ginevra tra Russia, Usa, Ue e Ucraina. Proprio perché Washington non vede segnali "positivi" da Mosca volti a disinnescare la tensione, il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha minacciato Mosca di nuove sanzioni.Intanto il leader dei filorussi di Donetsk, Pavel Gubarev, autoproclamatosi "governatore del popolo" ha proposto di creare uno Stato federale nel sud-est dell'Ucraina, dopo il referendum sull'indipendenza delle regioni russofone, convocato per l'11 maggio a Donetsk e Lugansk. Come ha scritto sulla pagina Facebook, il nuovo Stato si chiamerà "Novorossia" ("Nuova Russia"), come lo stesso Vladimir Putin ha chiamato il sud-est dell'Ucraina, riferendosi al nome di questa zona in epoca zarista.Invece le milizie filorusse di Slaviansk, nella regione di Donetsk, hanno fatto sapere di tenere in custodia il giornalista americano Simon Ostrovsky, del cui "rapimento" si era diffusa la notizia martedì sera, e anche un'ucraina, Irma Krat.Insomma una situazione ancora sul filo del rasoio. Per questo spicca ancora di più la voce, isolata dal coro, di Tony Blair: l'ex premier britannico pensa infatti che i leader occidentali debbano accantonare le divergenze con la Russia sull'Ucraina e invece concentrarsi sull'estremismo islamico, una "priorità dell'agenda internazionale"; e anzi -aggiunge - l'Occidente pagherà "un prezzo pesante" per il mancato intervento in Siria.Continua intanto la guerra diplomatica delle espulsioni e delle liste nere. Martedì Mosca ha cacciato il primo segretario dell’ambasciata canadese in risposta alla stessa misura adottata recentemente da Ottawa contro l’addetto militare russo presso la legazione russa. E Bruxelles, otto giorni dopo aver annunciato sanzioni, non è ancora riuscita a produrre il nuovo elenco delle persone (soprattutto russe) che saranno colpite da misure punitive in seguito all’annessione della Crimea. Il portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera Ue ha spiegato che il congelamento dei beni e il blocco dei visti per viaggiare in Europa, «richiede tempo e dipende da come evolve la situazione sul terreno ».Intanto, dopo la tregua di Pasqua, peraltro violata, il presidente ucraino Oleksander Turchynov ha ordinato alle forze armate di Kiev di riprendere le operazioni anti- terrorismo contro i separatisti filo-russi nelle regioni orientali. Turchynov ha spiegato che questa è la risposta al ritrovamento, nella regione di Donetsk, dei cadaveri di «due persone brutalmente torturate con il pieno sostegno e la connivenza della Russia». Turchynov ha anche affermato che l’occupazione da parte dei filorussi di un commissariato di polizia a Kramatorsk, nell’Est, ha di fatto reso nulli gli accordi di Ginevra siglati il 17 aprile. Un giudizio con cui si trova d’accordo l’ex primo ministro ucraino Julija Timoshenko – candidata alle elezioni del 25 maggio – che ha invitato la comunità internazionale ad usare la «massima fermezza» contro Mosca «perché la forza aggressiva crescente in Russia si può affrontare solo con una forza simile o superiore».