No a Brexit. Bus dirottato e dato alle fiamme a Belfast
Il bus dato alle fiamme ieri a Belfast
Sesta notte di violenze a Belfast, nell'Irlanda del Nord, dove un bus è stato dirottato e dato alle fiamme nella parte occidentale della città. Lo riporta la polizia, spiegando che sono state lanciate pietre contro gli agenti e un fotografo è stato aggredito. Il primo ministro Arlene Foster ha condannato l'attacco su Twitter, dicendo che «la violenza non può essere giustificata. È sbagliata e dovrebbe finire».
La polizia ha chiesto alla popolazione di evitare la zona e alle «persone che hanno influenza di usarla per riportare la calma». C'è un crescente malcontento tra le fazioni unioniste filo-britanniche nell'Irlanda del Nord per gli accordi legati all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Gli accordi mirano a preservare una fragile pace nel territorio prevenendo un confine duro con l'Irlanda, membro dell'Ue. Il protocollo attuativo della Brexit elimina la necessità di controlli doganali e regolamentari al confine con l'Irlanda spostando i checkpoint per le merci in arrivo dalla Gran Bretagna continentale ai porti dell'Irlanda del Nord. Gli unionisti sostengono tuttavia che si irrigidiscono i legami con il resto del Regno Unito introducendo barriere commerciali.
In Nord Irlanda la tensione è alle stelle - Reuters
Ad alimentare la tensione, la scorsa settimana, è stata anche la decisione di non perseguire 24 membri dello Sinn Fein che hanno partecipato al funerale a giugno dell’uomo-simbolo del partito, Bobby Storey, in palese violazione alle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Il pericolo che lo scontro tra cattolici e protestati, sopito dall’accordo del 1998 del Venerdì Santo che ha posto fine alle violenze nelle Sei Contee, possa riprendere è una delle maggiori preoccupazioni dei politici.