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Ucraina, scaduto l'ultimatum dei filorussi

giovedì 15 maggio 2014
Scade alle 21 locali (le 19 in Italia) l'ultimatum alle truppe di Kiev intimato dalle forze di autodifesa filorusse dell'autoproclamata repubblica di Donetsk. Lo ha annunciato a Ria Novosti Serghiei Zdriliuk, vice comandante delle milizie del Donbass, minacciando altrimenti l'attacco dei checkpoint in mano alle truppe di Kiev. "Se i veicoli blindati non saranno ritirati e non saranno rimossi i blocchi stradali delle cosiddette legittime autorità - ha intimato Zdriliuk - ho abbastanza forze e mezzi, il comandante mi ha dato il suo appoggio, per distruggere e bruciare tutto questo". "Gruppi di ricognizione e sabotaggio sono pronti a muoversi e alcuni sono già in posizione", ha aggiunto. Il governo di Kiev si è detto pronto a interrompere l'operazione militare nelle regioni del sud-est solo se i miliziani filorussi deporranno le armi. Lo ha affermato il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov intervenendo in parlamento. Mentre da Donertsk arriva la conferma del sequestro del colonnello Iuri Lebed, comandante delle truppe del dipartimento operativo territoriale dell'Ucraina orientale, e di otto reparti della Guardia Nazionale.A dieci giorni dalle elezioni presidenziali, fissate per il 25 maggio, il governo ad interim ucraino sta lottando per tenere insieme il Paese di fronte alle sanguinose insurrezioni a est e alla tesa situazione di stallo con la Russia. Nella giornata di mercoledì si sono tenuti i primi colloqui nazionali, su iniziativa dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), per permettere un regolare svolgimento delle elezioni. Tuttavia, nonostante le pressioni dell'Unione europea, i separatisti non sono stati invitati al tavolo. A molti osservatori il voto del 25 maggio appare cruciale per il raggiungimento di una soluzione della crisi e per prevenire ulteriori smembramenti del paese dopo l'annessione della Crimea alla Russia. Tuttavia, tali elezioni sono seriamente minacciate dai continui scontri nel Sudest del e alla luce dei referendum che hanno decretato di fatto l'indipendenza delle regioni di Donetsk e Lugansk.Sullo sfondo del conflitto interno all'Ucraina resta sempre aperto il dossier gas con la Russia. Il leader del Cremlino Vladimir Putin ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna "proposta concreta" dall'Ue per risolvere la questione del debito dell'Ucraina per il gas russo e in una lettera ha invitato Bruxelles a essere "più attiva" sulla questione. Il presidente russo scrive che dal 1° giugno Gazprom passerà al sistema del pagamentoanticipato per le forniture di gas. "Una decisione forzata", argomenta, per i mancati pagamenti che hanno portato il debito di Kiev a 3,5 miliardi di dollari. "E questo nonostante il fatto che l'Ucraina abbia ricevuto la prima tranche del prestito del Fmi", ossia 3,2 miliardi di dollari.