Era attesa nel pomeriggio di lunedì l'approvazione da parte dei Ventotto del nuovo
pacchetto di sanzioni contro la Russia disposto venerdì scorso dal Consiglio Ue. Ma manca ancora il via libera di "due o tre" paesi.Le sanzioni riguardano in particolare la limitazione dell'accesso aimercati dei capitali Ue per le società energetiche, delsettore della difesa e della tecnologia a doppio usocivile/militare controllate dallo stato con quote superiori al50% e comprendono fra le altre i gruppi petroliferi Rosneft,Transneft e Gazprom Neft. Le sanzioni entreranno in vigorequando saranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale Ue. "Al più tardi domani", ha precisato la portavoce Ue, le nuove sanzioni saranno pubblicate sulla Gazzetta ufficiale ed entreranno in vigore. Le sanzioni contro gli individui saranno immediatamente operative, mentre le misure di carattere economico dovrebbe entrare in vigore entro il giorno successivo la pubblicazione
Il provvedimento è naturalmente reversibile. La tenuta del cessate-il-fuoco è solo una delle condizioni che potrebbe indurre la Ue a ridurre le sanzioni. "Saranno necessari altri passi in termini di soluzione politica" dicono alla Commissione sottolineando che "le sanzioni sono sotto revisione continua da parte dei governi e sono soggette ad "aggiustamenti in ogni momento".
Intanto in Ucraina "il cessate il fuoco sta complessivamente tenendo anche se resta traballante": lo ha riferito il rappresentante permanente svizzero all'Osce,
Thomas Greminger, che detiene la presidenza di turno dell'organizzazione paneuropea che dispone di 250 osservatori sul terreno. Intervenendo a una riunione straordinaria dei 57 Paesi membri, a Vienna, il diplomatico ha avvertito che "i prossimi giorni saranno cruciali".Venerdì scorso nelle regioni orientali dell'Ucraina è entrato un vigore il cessate il fuoco sottoscritto a Minsk dal governo ucraino e dai rappresentanti dei separatisti filo-russi. In realtà il comando militare di Kiev ha denunciato che nelle ultime ore i ribelli hanno violato la tregua in almeno cinque occasioni, aprendo il fuoco contro postazioni dell'esercito a Nizhnaya Krynka, Zhadonivja, Zolote, Peski e Fashivka.Oggi il presidente ucraino
Petro Poroshenko è arrivato a Mariupol, città portuale nell'est del Paese dove la tensione resta altissima. Appena arrivato, Poroshenko ha ordinato di rinforzare le difese della città sul mare di Azov, con carri armati, lanciamissili e difesa aerea. "Il nemicosubirà una sconfitta schiacciante", ha affermato. Ribadendo: "Non cederemo questa terra a nessuno". "Negli ultimi quattro giorni siamoriusciti a liberare 1.200 nostri prigionieri" ha annunciato Poroshenko,auspicando che entro la fine della settimana siano liberate le restanti 863 persone in mano ai ribelli.Lo scambio di prigionieri tra Kiev e i ribelli dell'est ucraino è previsto per mercoledì 10 settembre: lo ha reso noto il primo vice premier dell'autoproclamata repubblica di Donetsk Andrei Purghin, aggiungendo che le autorità locali stanno preparando la lista.