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La crisi di Kiev. Ucraina, a Donetsk caccia e coprifuoco

mercoledì 28 maggio 2014
I ribelli filorussi nell'Est dell'Ucraina respingono al mittente l'ultimatum del governo di Kiev, che intimava di deporre le armi. "Non combatteremo fino alla fine, ma fino alla vittoria", ha dichiarato il leader dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk (Dnr), Denis Pushilin, davanti a una folla di sostenitori. Concetto ribadito dal premier Alexander Borodai in una conferenza stampa.Si continua dunque a combattere, a Donetsk. E cresce la preoccupazione per le sorti della popolazione, all'indomani della strage costata almeno 100 morti. Colpi d'arma da fuoco sono stati uditi anche in centro, nelle vicinanze della sede regionale dei Servizi di sicurezza, occupata dai ribelli. Secondo la Croce Rossa c'è necessità urgente di medicinali e materiali per soccorrere il numero crescente di feriti.Coprifuoco, caccia sorvolano la cittàPer tutta la notte, fino alle 6 del mattino, è stato in vigore il coprifuoco, annunciato nella serata di martedì dai filorussi. Mercoledì mattina il traffico è impazzito: centinaia di auto sfrecciano a tutta velocità lungo uno dei viali principali della città, in direzione ovest, zona considerata relativamente più sicura. Si sta invece dirigendo verso il centro una colonna di mezzi con circa 50 ribelli separatisti armati del Battaglione Vostok (est): la destinazione finale potrebbe essere l'aeroporto. I mezzi hanno issata la bandiera russa. Testimoni riferiscono anche di caccia militari di Kiev che sorvolano Donetsk. Raffiche di mitragliatrici risuonano nei pressi della sede dell'Sbu, i servizi segreti ucraini.Sequestro lampo di un sacerdote polaccoÈ stato rilasciato il prete polacco che era stato rapito martedì sera a Donetsk. Lo ha annunciato con un tweet il portavoce del ministero degli Esteri polacco, Marcin Wojciechowski, precisando che il sacerdote è "libero, sano e salvo. Si trova insieme a diplomatici polacchi". "Preferisco non entrare nei dettagli di chi lo ha rapito, perché o cosa ha passato nelle ultime ore", ha spiegato ai giornalisti. Secondo i media polacchi, padre Pavel Witek era stato sequestrato dai ribelli separatisti e tenuto nel palazzo dei servizi segreti ucraini, in mano ai filorussi. Il sacerdote, arrivato dalla Polonia per far visita alla comunità cattolica locale, era atteso martedì sera in piazza della Costituzione, dove ogni giorno si tiene una preghiera interconfessionale per la pace in Ucraina. Nella stessa zona, sempre martedì, sono stati presi in ostaggio anche quattro osservatori dell'Osce.In Italia la salma di RocchelliTerminata la procedura di riconoscimento della salma del fotoreporter italiano Andy Rocchelli, in un obitorio di Kiev da parte dei genitori, le spoglie del giornalista ucciso a Sloviansk sono state imbarcate in un aereo messo a disposizione dall'Unità di crisi della Farnesina. Intorno alle 17 l'areo è atterrato a Ciampino. Ad attenderlo c'era il ministro degli Affari esteri, Federica Mogherini. Il 5 giugno faccia a faccia Putin-HollandeIl presidente russo, Vladimir Putin, avrà un incontro faccia a faccia con il collega francese, François Hollande, la sera del 5 giugno al Palazzo dell'Eliseo. Lo ha reso noto il consigliere diplomatico presidenziale, Yuri Ushakov, secondo il quale i due capi di Stato "discuteranno di varie questioni internazionali, tra cui la crisi ucraina". Poco prima era stato lo stesso Hollande ad annunciare l'invito a Putin per una visita in Francia, il 5 e 6 giugno, in occasione delle cerimonie di commemorazione dello sbarco alleato in Normandia.Gas, il 2 giugno scade l'ultimatum di Mosca: l'Ue chiede un accordoIl 7 giugno il debito ucraino per il metano russo supererà i 5,2 miliardi di dollari: lo ha detto l'ad del colosso russo del gas Gazprom, Alexiei Miller, in una riunione presieduta da Putin, ricordando che se Kiev non pagherà anticipatamente entro il 2 giugno per il prossimo mese, dalle 10 ora locale del giorno successivo inizieranno le riduzioni nelle forniture. Da parte sua, l'Ucraina si dichiara pronta a ricorrere all'Istituto arbitrale della Camera di Commercio di Stoccolma per risolvere la diatriba. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Kiev, Andrii Deshizia, in un'intervista all'Ansa. "Siamo pronti a pagare il debito se si trova un accordo sul prezzo, che deve essere un prezzo di mercato e non un prezzo politico". Deshizia ha sostenuto anche la necessità di rinegoziare il debito a fronte dell'annessione della Crimea.Sulla questione interviene anche l'Ue. "Dobbiamo evitare tutti insieme un'escalation dalla prossima settimana", ha detto il commissario Ue all'Energia Guenther Oettinger, perché se così fosse nei mesi estivi "non sarebbe possibile riempire i depositi di gas e ci troveremmo in difficoltà nel caso di un inverno molto freddo". Oettinger ha ribadito la proposta Ue di accordo tra Kiev e Mosca, ovvero il pagamento da parte della prima di due miliardi di dollari di debito e poi il negoziato su un prezzo di mercato per le restanti forniture.