I cattolici. L'arcivescovo di Kiev, nel bunker della Cattedrale, chiede preghiere
Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč
Sono momenti terribili per tutti in Ucraina. "In queste ore, le prime dopo l'attacco russo Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, si trova in un rifugio anti-aereo sotto la cattedrale di Kyiv della Resurrezione insieme con tante altre persone. La città di Kyiv in questo momento è sotto i bombardamenti dell'esercito russo".
Lo sui legge in un comunicato dai toni accorati inviato alla stampa da don Andriy Soletskyy, del segretariato dell'Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč presso la sede romana.
"Come potrete comprendere- continua il comunicato - Sua Beatitudine non è al momento raggiungibile e non può rilasciare dichiarazioni. A fianco della sua popolazione, chiede di unirsi a lui e al suo popolo nelle preghiere perché l'Ucraina sia preservata dell'aggressione ingiusta".
Inoltre si afferma che verranno date informazioni puntuali della situazione in comunicazioni successive. Ma che "la priorità, per la Chiesa greco-cattolica ucraina, è, e sempre sarà, la vicinanza alla popolazione ferita".
Il messaggio si conclude con "Preghiamo per l'Ucraina! Abbiamo bisogno della vostra solidarietà e del vostro sostegno!"
All’Incontro Cei a Firenze sul Mediterraneo era atteso anche l’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, ma l’acuirsi della crisi con la Russia non gli ha permesso di lasciare Kiev. E ieri Bassetti ha letto in apertura dei lavori un messaggio in cui Shevchuk avverte che l’Ucraina «rischia di diventare un campo di morte». Parla di «momento drammatico» per la nazione e spiega di sentirsi «in dovere di stare con il mio popolo in veglia e in preghiera per la pace». Poi ringrazia la Chiesa italiana «per la costante vicinanza con il popolo ucraino, per il suo forte appello alla pace».