Mosca ha ammassato circa 20.000 soldati
"in assetto da combattimento" ai confini dell'Ucraina e
potrebbe utilizzare il pretesto di una missione umanitaria per
invadere il territorio della repubblica ex sovietica. A
lanciare l'allarme è la Nato, il cui segretario generale
Anders Fogh
Rasmussen, sarà a Kiev giovedì per preparare il
vertice sulla partnership Nato-Ucraina. "Non possiamo
indovinare cosa passi per la mente dei russi ma vediamo ciò che
accade sul terreno" e Mosca "potrebbbe sfruttare una missione
di peace-keeping per mandare truppe nell'est dell'Ucraina", ha
detto la portavoce Oana Lungescu.Le accuse dell'Alleanza sono
state accolte da
Mosca con sarcasmo. "Sembra gente seria, ma
sono costretti a improvvisare in continuazione per dare
credibilità alle loro dichiarazioni", ha detto il generale
Igor Konashenkov, portavoce del dicastero, riferendosi ai
rappresentanti di Pentagono, Dipartimento di Stato americano, e
Nato.Le truppe di Kiev, intanto, si preparano a riprendere il
controllo di
Donetsk, roccaforte dei ribelli filorussi. Il
bilancio dei nuovi combattimenti è di 18 militari morti e 54
feriti. Un portavoce dell'esercito, Andriy Lysenko, ha riferito
che le forze ucraine sono state colpite dall'interno del
territorio russo, mentre le guardie di frontiera, nei pressi
della città di
Lugansk, sono state per 4 ore sotto il fuoco di
artiglieria.Le forze governative combattono i ribelli nell'est del
Paese dallo scorso aprile: il bilancio delle vittime, secondo
l'Alto commissariato Onu per i diritti umani, è di
1.100
persone, tra militari, ribelli e civili. Ma dopo quasi quattro
mesi, Kiev sembra vicina a riprendere il controllo del
territorio orientale.Intanto, l'esercito ucraino ha ammesso
che nell'operazione speciale contro i separatisti sono
coinvolti anche cittadini stranieri, tra cui italiani. "Ci sono
rappresentanti di altri Paesi, che prendono parte
all'operazione anti-terrorismo - ha dichiarato all'agenzia
ufficiale russa Ria Novosti Oleksiy Dmitrashkovsky, portavoce
dell'operazione militare nelle regioni orientali - si tratta di
italiani, georgiani, bielorussi e russi". Allo stesso tempo, il
portavoce ha assicurato, però, che l'esercito ucraino non fa
uso di armi straniere. In precedenza, i separatisti avevano
denunciato la presenza di mercenari stranieri, che usavano
proprie armi ed equipaggiamento, a fianco delle forze di
sicurezza ucraine nelle regioni orientali.