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La crisi. Ucraina, da stamani le armi tacciono

martedì 9 dicembre 2014
I negoziati di pace tra l'Ucraina e i separatisti filorussi previsti per oggi sono stati rinviati al 12 dicembre, ma intanto la nuova tregua entrata in vigore alle 8 ora italiana sta reggendo. Lo ha constatato lo stesso presidente ucraino Petro Poroshenko, dopo che Kiev aveva dichiarato "un giorno del silenzio" nella guerra contro i separatisti.Sul terreno, intanto, fonti giornalistiche hanno confermato che i combattimemti nella città di Donetsk, controllata dai ribelli, si sono fermati all'improvviso nella mattinata dopo una notte di scontri d'artiglieria e che da quel momento si è sentito solo l'esplosione di un proiettile.Nei "prossimi giorni" si riunirà anche il "gruppo di contatto" per discutere l'applicazione delle misure volte a una tregua duratura, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. Secondo Vasyl Vovk, capo del dipartimento investigativo dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu), "molto probabilmente la riunione si terrà venerdì" e "porterà risultati certi".Certo, non aiutano a distendere il clima, le parole del premier di Kiev, Arseniy Yatsenyuk: il primo annuncio riguarda un faraonico progetto da 8 miliardi di grivnie (451 milioni di euro) per costruire un muro di difesa lungo il confine con la Russia nei prossimi 4 anni. Non solo. Il premier ha annunciato che l'Ucraina spenderà il 5% del suo Pil in armi. E Kiev rinuncerà al suo attuale status di "Paese non allineato" e definirà piani annuali di collaborazione con la Nato oltre a confermare l'obiettivo finale di un ingresso a pieno titolo nell' Ue. Kiev infine citerà in giudizio Mosca alla Corte Internazionale di Giustizia Onu dell'Aja per violazione della convenzione contro il terrorismo.La Russia intanto si dice preoccupata di quello che descrive come un cambio di atteggiamento della Germania di Angela Merkel che sarebbe passata dal "giocare un ruolo molto costruttivo" di mediatore nelle relazioni tra l'Ue e Mosca e la Russia e l'Occidente, "all'impartire ordini": lo ha chiarito Lavrov sottolineando come la Russia si sia irritata per le accuse di Merkel alla Russia di interferire negli affari interni di Paesi che stanno cercando di stringere legami più forti con l'Ue (riferimento all'Ucraina e all'allineamento di Berlino sulle posizioni Usa). Da notare infine che, dopo aver ricevuto la prima tranche del pagamento di 378 milioni di dollari da Kiev la russa Gazprom ha ripreso le forniture di gas a Kiev, sospese a giugno per il mancato pagamento dei debiti pregressi. Il 'numero unò, Alexei Miller, ha però dichiarato che permane un "rischio estremamente alto" che le forniture di gas all'Europa, attraverso l'Ucraina, vengano interrotte".