Immediato ritiro delle truppe
ucraine dislocate nell'est secessionista e riforme
costituzionali che garantiscano più autonomia alle regioni e
tutelino lo status della lingua russa. Sono alcuni dei punti previsti da un
memorandum "di pace e reciproca comprensione" che è stato approvato dalla Rada, il parlamento ucraino, con 252 voti a favore.
Mano tesa di Kiev alle regioni orintali del Paese, russofone e filorusse, a cui i secessionisti motrano una prudente apertura:
"il ritiro delle truppe sarebbe positivo, naturalmente - ha
commentato Miroslav Rudenko, co-presidente dell'autoproclamata
repubblica popolare di Donetsk, una delle due regioni
secessioniste dell'Ucraina orientale -. Può aprire una strada verso un qualche tipo di dialogo. Tuttavia è troppo presto per parlare di passi concreti, dobbiamo vedere come esso potrebbe essere attuato esattamente in pratica".
Intanto giunge la notizia che la Germania invierà cento
osservatori per le elezioni presidenziali di domenica in
Ucraina. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri, Frank-Walter
Steinmeier, oggi a Berlino nella conferenza stampa seguita
all'incontro con il suo omologo ucraino Andrej Deschtschiza.
I due ministri hanno anche espresso la propria fiducia per la
prosecuzione della tavola rotonda tra i partiti in conflitto. Ma
Steinmeier ha messo in guardia dall'avere aspettative troppo
elevate: "c'è bisogno di tempo, di pazienza e di attenzione".
Complessivamente saranno circa mille gli osservatori
internazionali dell'Ocse in Ucraina.