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La crisi di Kiev. L'Ucraina concede più autonomia all'est

martedì 16 settembre 2014
Il Parlamento ucraino ha approvato le due leggi proposte dal presidente Petro Poroshenko per la pacificazione del sud-est del paese, che prevedono uno "statuto speciale" per alcuni distretti delle regioni di Lugansk e Donetsk, controllate in buona parte dai ribelli, e un'amnistia condizionata per gli insorti. Da parte sua, il vice premier dell'autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Andrei Purghin, ha ribadito che i filorussi non possono "accettare alcuna unione politica con l'Ucraina di oggi" e che "né il federalismo né altri 'ismi' di questo tipo possono essere discussi".La Rada di Kiev ha inoltre ratificato l'accordo di associazione all'Unione europea. L'attuazione della creazione di una zona a libero scambio prevista dall'accordo è stata però rimandata a dopo la fine del 2015, per consentire alla Russia di far fronte alle conseguenze dell'intesa sul fronte commerciale. Quasi simultaneamente, anche il Parlamento europeo ha ratificato l'accordo, passato a Strasburgo con l'opposizione dei partiti di destra ed euroscettici (535 voti favorevoli, 127 contrari e 35 astensioni).Non si è fatta attendere la reazione della Russia. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu ha detto che Mosca rafforzerà la sua presenza militare in Crimea (la penisola annessa a marzo dopo un controverso referendum), denunciando "la rapida escalation della situazione in Ucraina" e la presenza sempre più decisa di militari stranieri "nelle immediate vicinanze" della frontiera russa. Il riferimento è all'annuncio della Nato che schiererà nuove forze ai suoi confini.Intanto per la settimana prossima (la data deve essere ancora precisata) è fissato il nuovo incontro tra Russia, Ucraina e Ue sulle forniture di gas russo a Kiev.