Il presidente ucraino,
Petro
Poroshenko, ha promesso di dare maggiore autonomia alle regioni
separatiste nell'est del Paese, anche se ha escluso che uno
statuto speciale per le zone controllate dai filorussi sia un
passo verso una struttura federale del Paese o la perdita
parziale di sovranità sulle regione di Donetsk e Lugansk."Il
protocollo di Minsk - ha spiegato - non contempla la
struttura federale o l'alienazione (di territori)".
Il documento in 12 punti varato venerdì dal Gruppo di
Contato per la crisi (Ucraina, Russia, Osce e separatisti
filorussi) nella capitale bielorussa impegna Kiev ad approvare
una legge "sul regime temporaneo di autogoverno in determinate
zone" delle regioni orientali.
Poroshenko ha anticipato che il progetto sarà inviato al
Parlamento la prossima settimana e ha chiesto ai deputati che
appoggino l'iniziativa, "decisiva per la pace".Ma
i leader
separatisti danno una interpretazione diversa dell'accordo di
Minsk e insistono nel reclamare la loro indipendenza dal resto
dell'Ucraina. "Non teniamo in considerazione l'ipotesi di
rimanere parte dell'Ucraina", ha detto il capo della
delegazione dei separatisti al Gruppo di Contato, Andrei
Purgin.Adesso occorrerà vedere cosa farà Bruxelles per la nuova
tornata di sanzioni Ue, al momento congelata. "L'Europa deve
essere compatta", ha chiesto il ministro degli Esteri,
Federica
Mogherini. "Sappiamo", ha sottolineato, "che ci sono diversi
interessi e diverse sensibilità" e "continua il dibattito su
come applicarle perchè vadano bene a tutti". Poroshenko ha
riferito che Mosca ha ritirato il 70% dei militari russi che
erano entrati Ucraina orientale. Tuttavia la cancelliera
tedesca,
Angela Merkel, ha esortato l'Ue a dare immediata
attuazione alle nuove sanzioni.
Intanto
Vladimir Putin ha rilanciato l'accusa all'Occidente
di strumentalizzare la crisi "per risuscitare la Nato".In questo clima ancora teso,
Amnesty International ha
pubblicato un rapporto che documenta, tramite immagini
satellitari e testimonianze, le prove di crimini di guerra
compiuti da entrambi i fronti nei cinque mesi di conflitto. Mentre in Ucraina sono
cominciati i lavori
per fortificare la frontiera con la Russia, da dove secondo Kiev
sono penetrati uomini e mezzi a sostegno dei ribelli dell'est.
L'ufficio stampa dell'operazione antiterrorismo nel
Donbass parla di due linee di fortificazioni lungo una
distanza di 1.500 chilometri, con circa 8.000 trincee.