La mossa. Obama lancia la sfida a Putin e si rafforza a Est
L'operazione è stata definita di «rassicurazione degli alleati». Ma le prime mosse della missione di Barack Obama in Europa sembrano più tese a recuperare la statura che l’America e lui stesso hanno perso durante la fase più acuta della crisi ucraina. Da Varsavia, il presidente americano ha definito «solenni» gli impegni degli Stati Uniti per la sicurezza europea, quindi ha annunciato di voler chiedere al Congresso lo stanziamento di un miliardo di dollari per rafforzare la presenza militare americana nell’area. È la prima mossa di un tour europeo che sembra coreografato esclusivamente per escludere ed intimidire il più possibile il presidente russo Vladimir Putin. In Polonia, infatti, Obama ha partecipato alle celebrazioni per il 25esimo anniversario delle prime elezioni democratiche nel Paese dopo la caduta del regime comunista filo-sovietico. Oggi si trasferirà a Bruxelles per il vertice del G7, dal quale il capo della Casa Bianca è riuscito a far estromettere Mosca dopo aver ottenuto il boicottaggio del G8 nella russa Sochi. Quindi sarà in Francia per un altro anniversario, i 70 anni dallo sbarco in Normandia, cui parteciperà anche il presidente russo Vladimir Putin con il quale, ha chiarito la Casa Bianca, non è previsto alcun incontro. Obama vedrà invece Petro Poroshenko, il neo eletto presidente ucraino.
La Casa Bianca ha spiegato esplicitamente che la pressione militare russa alla frontiera con l’Ucraina ha indotto Washington a rivedere la propria presenza militare nell’Europa nord-orientale e a varare una nuova «Iniziativa di rassicurazione europea» che prevede un maggiore coinvolgimento della Marina Usa nei pattugliamenti Nato e «schieramenti di forze più duraturi» nel Mar Baltico e nel Mar Nero. Obama ha aggiunto che gli alleati europei devono però fare la loro parte aumentando le spese militari, senza fare affidamento solo sulla protezione Usa: «Abbiamo visto un declino costante delle risorse per la difesa e questo deve cambiare», ha detto. (In risposta, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha ribadito che «l’Italia ha sempre dato un contributo molto alto in termini qualitativi e quantitativi alle principali missioni Nato»). Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha apprezzato il puntellamento americano dei confini orientali dell’Alleanza, precisando che il pacchetto di misure finanziarie annunciato dal presidente Usa «può essere usato per finanziare il riposizionamento di equipaggiamenti e forniture Nato in Europa». Obama è sbarcato dunque in Europa per minacciare Mosca? Il presidente degli Stati Uniti lo nega, ma chiarisce che servirà «molto tempo» per ricostruire un rapporto di fiducia tra i due Paesi dopo l’intervento della Russia in Ucraina. Obama, parlando durante la sua visita in Polonia, ha invece confermato che l’Occidente sta lavorando a ulteriori sanzioni nei confronti della Russia da implementare se dovesse continuare a vedere la mano di Mosca in attività che destabilizzano l’Ucraina. Ma il fronte europeo non appare del tutto compatto. Il cancelliere tedesco Angela Merkel domani incontrerà Putin in Francia. Il capo del Cremlino dovrebbe vedere anche il primo ministro britannico David Cameron e il presidente francese François Hollande, che riceverà la stessa sera, in due cene separate prima Obama e poi Putin. E ieri, in una conversazione telefonica, Putin e la Merkel hanno chiesto misure coordinate per disinnescare la crisi in Ucraina e hanno parlato di colloqui tra Russia, Ucraina e Unione Europea sulla questione delle forniture di gas.