Il Parlamento della Crimea proclama
la propria indipendenza dall'Ucraina, primo passo verso
l'annessione alla Russia che sarà votato da un referendum il 16
marzo. E lo fa citando il precedente del Kosovo, l'ex provincia
autonoma della Serbia che il 17 febbraio 2008 proclamò, con atto
unilaterale, l'indipendenza da Belgrado. Un'indipendenza che
però la stessa Russia, che oggi si fa forte di quel precedente,
non ha mai riconosciuto.In particolare, il parlamento di Simferopoli cita, nella sua
delibera, la decisione della Corte internazionale di giustizia
dell'Aja del 22 luglio 2010 che, con un parere consultivo,
dichiarò che l'indipendenza del Kosovo "non ha violato il
diritto internazionale generale, né la risoluzione 1244 delle
Nazioni Unite, né il quadro costituzionale".
Con la risoluzione 1244, adottata nel 10 giugno del 1999, la
comunità internazionale aveva infatti posto il Kosovo sotto
l'amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite dopo che i
bombardamenti Nato avevano posto fine a due anni di guerra tra
la Serbia di Slobodan Milosevic e l'Esercito di liberazione del
Kosovo (Uck) di etnia albanese. Secondo la Corte dell'Aja, la
1244 (che aveva lasciato aperta la questione del futuro status
del Kosovo) "non contiene divieti", né "preclude" la
proclamazione dell'indipendenza.Ad oggi sono 106 i Paesi (sui quasi 200 rappresentati
all'Onu) che hanno riconosciuto il Kosovo indipendente, fra i
quali gli Stati Uniti e 23 dei 28 Paesi Ue, Italia compresa. In
Europa
restano contrari la Grecia, Cipro, Romania, Slovacchia e
Spagna, tutti alle prese con minoranze e spinte autonomiste che
potrebbero far leva sullo status del Kosovo.
Per lo stesso timore di risvegliare le aspirazioni
indipendentiste della Cecenia o delle altre repubbliche della
Federazione, neanche
Mosca - forte alleata di Belgrado insieme
alla Cina - ha mai riconosciuto le autorità di Pristina. Ma
paradossalmente oggi cita il precedente del Kosovo in favore
della "sua" Crimea.Ma
le differenze tra la crisi in Crimea e il Kosovo non
mancano: l'indipendenza di Pristina è arrivata dopo 13mila
vittime e più di 1500 dispersi nella guerra con la Serbia (al
culmine di anni di discriminazioni subite dalla maggioranza
albanese dell'allora provincia) e dopo quasi 10 anni di
protettorato Onu. Inoltre Pristina si è resa indipendente senza
annettersi a nessuno altro Stato, cosa che invece Simferopoli
tenterà di fare con il referendum di domenica prossima.