E’ accaduto durante l’ispezione perimetrale del 23 luglio. Gli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica dell'Onu (Aiea) che continuano a darsi il cambio nella centrale di Zaporizhzhia hanno cercato ciò di cui Mosca negava l’esistenza. E
durante la perlustrazione «hanno visto mine direzionali antiuomo alla periferia del sito della centrale nucleare». Lo ha confermato la scorsa notte il direttore generale Rafael Mariano Grossi.Il report fornito dall’Aiea è preciso.
La sera del 22 luglio, il team dell'Aiea ha sentito diverse detonazioni a una certa distanza dall'impianto. Durante un'ispezione del 23 luglio, il team di osservatori «ha visto alcune mine situate in una zona cuscinetto tra le barriere perimetrali interne ed esterne del sito», si legge nella nota. Gli esperti hanno riferito che erano situate «in un'area riservata a cui il personale dell'impianto operativo non può accedere ed erano rivolte verso l'esterno del sito. Durante l'ispezione, il team non ne ha osservato nessuno all'interno del perimetro del sito».Gli ordigni avrebbero lo scopo di scoraggiare un’azione sul terreno da parte degli ucraini, ma allo stesso tempo sono una minaccia per la sicurezza nucleare: le esplosioni danneggerebbero comunque l’impianto e potrebbero causare effetti a catena imprevedibili. «Come ho riferito in precedenza - ha detto Grossi -, l'Aiea era a conoscenza del precedente posizionamento di mine al di fuori del perimetro del sito e anche in particolari punti all'interno», ma non era stato possibile accertarlo.
Gli esperti dell’Agenzia Onu hanno sollevato la questione davanti alle autorità di occupazione che hanno hanno affidato la gestione della centrale all’agenzia Russa “Rosatom”, ma davanti alle insistenze «è stato risposto che si tratta di una decisione militare e in un'area controllata dai militari», ha dichiarato il direttore generale Grossi.Una sorta di scaricabarile tra russi, che semmai rende più pericolosa la situazione: «La presenza di questi esplosivi nel sito è incoerente con gli standard di sicurezza dell'Aiea - ribadisce Grossi - e con le linee guida sulla sicurezza nucleare e crea un'ulteriore pressione psicologica sul personale dell'impianto». Tuttavia la valutazione iniziale dell'Aiea è che l'eventuale detonazione di queste mine «non dovrebbe influire sui sistemi di sicurezza nucleare del sito» Il condizionale non è usato a caso. Mosca infatti, si comporta come se ci fosse qualcosa da nascondere.
Se è vero che «negli ultimi giorni e settimane, gli esperti dell'Aiea presenti nella Znpp (l'impianto di Zaporizhzhia, ndr) hanno effettuato controlli e ispezioni regolari nel sito, senza vedere alcun equipaggiamento militare pesante», Grossi invita a non sottovalutare come venga ancora negato l’accesso «ai tetti dei reattori della Znpp e alle loro sale turbine, comprese le unità 3 e 4 che sono di particolare interesse».