Ucraina. Diga distrutta, 42mila persone a rischio. Zelensky: petrolio verso il Mar Nero
Evacuazione di residenti da Nova Kakhovka allagata
Circa 42.000 persone sono a rischio, e almeno 7 risultano disperse, a causa delle inondazioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro dopo che la diga Nova Kakhovka, nel Kherson in Ucraina orientale, ieri notte è stata distrutta. Lo riporta il Guardian citando funzionari ucraini. L'acqua contenuta in un bacino lungo 240 chilometri, che separa le forze degli schieramenti russo e ucraino, si riversa a valle inondando decine di paesi. Con conseguenze immediate per i residenti e impatto tutto da valutare, ma si teme gravissimo, su agricoltura e ambiente.
Il picco dell'onda alluvionale è previsto per oggi. Almeno 80 i centri abitati da evacuare, per la presidenza ucraina, circa 2.000 le persone già trasferite. Secondo i servizi di emergenza russi, 2.700 abitazioni sono state allagate e circa 1.300 persone sono state evacuate su 22mila interessate. Gli insediamenti minacciati si troverebbero soprattutto lungo la riva orientale controllata dai russi, situati più in basso rispetto a quelli della sponda occidentale in mano agli ucraini.
Soldati ucraini hanno raccontato alla Cnn che diversi militari russi sono stati travolti dalle acque o uccisi o feriti nel caos. Il capitano Andrei Pidlisnyi ha riferito che quando la diga è crollata "nessuno sul lato della Russia è stato in grado di scappare. Tutti i regimenti della Russia sono stati inondati".
L'alluvione ha raggiunto anche la regione meridionale di Mykolaiev, dove le acque hanno distrutto il ponte di Yelyzavetivka e danneggiato quello di Halahanivka, riferisce il capo dell'amministrazione militare di Snihurivka, Ivan Kukhta, citato dalla Cnn.
L'allagamento nella zone di Kherson - Reuters / fermo immagine da video dell'Amministrazione di Kherson
Nel consueto messaggio notturno alla nazione, e sul sito web della presidenza ucraina, Volodimir Zelensky afferma che la distruzione della centrale idroelettrica di Kokhovka, controllata dai russi, e della sua diga ha causato lo sversamento nel Dnipro di almeno 150 tonnellate di olio idraulico che sta scendendo "a grande velocità" verso il Mar Nero. Inoltre "non possiamo ancora prevedere quanta parte delle sostanze chimiche, dei fertilizzanti e dei prodotti petroliferi stoccati nelle aree alluvionate finirà nei fiumi e nel mare". Zelensky ha aggiunto che l'esondazione potrebbe causare problemi di approvvigionamento di acqua potabile a diverse regioni del Sud e del Sud-est. Il delta del Dnipro, una delle aree agricole più fertili del paese, rischierebbe di trasformarsi in un deserto. Il presidente ha definito la distruzione della diga "un ecocidio" e "una bomba di massiccia distruzione ambientale", ribadendo che Kiev per questo ha denunciato la Russia davanti alla giustizia internazionale.
Alla riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, tenutasi nella notte italiana, Ucraina e Russia si sono accusate reciprocamente di terrorismo. Per l'ambasciatore di Kiev al Palazzo di Vetro, Sergiy Kyslytsya, si è trattato di un "attacco terroristico, un atto di terrorismo ecologico e tecnologico. Questa è la risposta del Cremlino alla richiesta di numerosi paesi di negoziati di pace". "La distruzione della diga da parte del regime di Kiev è stato un crimine impensabile che si può identificare come un atto terroristico", ha ribattuto l'ambasciatore russo, Vassily Nebenzia.
Le Nazioni Unite avvertono che "la gravità di questo episodio sarà comprensibile nei prossimi giorni, ma è già chiaro che avrà conseguenze enormi per migliaia di persone". Il capo degli Affari Umanitari dell'Onu, Martin Griffiths, si è detto anche molto preoccupato dal rischio di contaminazione di mine con il movimento dell'acqua.
Dure accuse a Mosca sono arrivate dagli Stati Uniti e dagli alleati. Quanto è successo oggi è un'altra "conseguenza tragica" dell'invasione russa dell'Ucraina, ha detto il vice ambasciatore americano Robert A. Wood. "Voglio dire chiaramente che è stata la Russia a iniziare questa guerra e a occupare quest'area dell'Ucraina", ha aggiunto, ricordando che "gli attacchi deliberati su proprietà civili sono proibiti dalle leggi di guerra".
La Cina, anche questa volta, ha evitato di prendere posizione limitandosi a esprimere la sua "grave preoccupazione". L'ambasciatore Zhang Jun ha chiesto alle parti in conflitto di "rispettare le leggi internazionali" e lanciato un appello alla "moderazione", ribadendo che il suo paese "continuerà a stare dalla parte della pace promuovendo il dialogo per arrivare a una soluzione della crisi".
Un'immagine satellitare della diga di Nova Kakhovka prima del collasso - Ansa / Maxar Technologies
Un'immagine satellitare della diga di Nova Kakhovka dopo il crollo - Ansa / Maxar Technologies
Le cause del disastro. Zelensky: prosegue la controffensiva
Secondo il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, il disastro sarebbe stato provocato da un'esplosione nella sala macchine della diga causata da militari della 205ma Brigata motorizzata dell'esercito russo che la controllano. Le autorità filorusse locali hanno invece parlato di un bombardamento con razzi compiuto dagli ucraini. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha attribuito a Kiev anche l'intenzione di privare di acqua la Crimea annessa alla Russia, che per il suo rifornimento idrico dipende in gran parte da un canale proveniente dalla diga.
La distruzione della diga "non influenzerà e non cambia i piani della controffensiva" scrive Zelensky su Telegram. "L'esplosione della diga non ha influito sulla capacità dell'Ucraina di liberare i propri territori. Lo stato di prontezza (delle truppe) è massimo".
Per il governatore filorusso della regione di Kherson, Vladimir Saldo, "dal punto di vista militare, la situazione operativa e tattica è favorevole alle forze russe" in quanto "l'attacco dell'esercito ucraino alla centrale idroelettrica di Kakhovka avrebbe influenzato le difese russe nella regione".