Le Nazioni unite lanciano l'allarme. Sono più di 2.000 le persone, di cui la metà
solo nelle ultime due settimane, che hanno perso la vita nel
conflitto tra le truppe di Kiev e i miliziani filorussi che
insanguina l'Ucraina sud-orientale da ormai quattro mesi. Ad
annunciarlo è l'Onu con un nuovo bilancio allarmante, che arriva
nel bel mezzo di un braccio di ferro tra Kiev e Mosca
sull'ingresso in Ucraina di un presunto convoglio umanitario
russo.
Il numero delle vittime è raddoppiato in appena 15 giorni con
l'intensificarsi dei combattimenti che hanno portato le truppe
di Kiev a stringere la morsa sui due principali bastioni
separatisti: Donetsk e Lugansk, su cui da giorni piovono i
proiettili dell'artiglieria ucraina. Gli ultimi dati forniti a
fine luglio dall'Onu parlavano di almeno 1.129 persone uccise e
3.442 ferite. Adesso i morti sono ben 2.086 e i feriti quasi
5.000. E si tratta di una stima "molto prudente" secondo la
portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i
diritti dell'uomo Cecile Pouilly.
L'Ucraina sud-orientale è dilaniata dalla guerra, e Lugansk è
rimasta in gran parte senza elettricità e acqua corrente ed è a
corto di cibo. E proprio nella città al confine con la Russia
Mosca ha deciso di inviare un convoglio di aiuti umanitari
composto da quasi 300 autocarri (tra 262 e 287 a seconda delle
fonti). I camion russi in teoria dovrebbero trasportare
alimenti, materiale sanitario, sacchi a pelo e generatori
elettrici per un totale di 1.800 tonnellate, ma l'Ucraina e i
suoi alleati occidentali temono che la missione umanitaria di
Mosca sia in realtà un pretesto per un intervento militare o per
rifornire di armi i separatisti.
Mentre la tensione sale alle stelle, Vladimir Putin è in Crimea per presiedere una seduta del Consiglio di sicurezza, e domani parlerà ai deputati della Duma.
Intanto Putin può godersi una piccola vittoria su Kiev in campo
ecclesiastico, con l'elezione del filorusso Onufri come nuovo
metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina del patriarcato di
Mosca. Onufri, al secolo Orest Berezovski, ha battuto al
ballottaggio un altro filorusso e Simeon, considerato invece
vicino al presidente ucraino Petro Poroshenko.