L'Ucraina e sull'orlo del conflitto armato nelle regioni dell'Est. Il presidente ucraino a interim,
Oleksandr Turcinov, ha firmato il decreto che ordina l'operazione contro i separatisti filorussi nell'est del Paese. Lo
riferiscono le agenzie russe. Questo significa che nelle prossime ore le truppe di Kiev potrebbero attaccare militarmente i filorussi nell'Est del Paese, con scontri armati diffusi.
Mentre si aggrava la tensione nelle regioni dell'Est dove continua la protesta dei russofoni, lo stesso Turcinov non esclude la possibilità di tenere un referendum nazionale sull'ordinamento statale del Paese -
federale o meno - nello stesso giorno delle presidenziali, fissate per il 25 maggio. Lo riferiscono le agenzie russe. "Sono
certo che una larga maggioranza di ucraini - ha detto Turcinov - sarà a favore di un'Ucraina indivisibile, indipendente, democratica e unitaria".
In contemporanea il vice ministro degli esteri ucraino
Danil Lubkivski, citato da
Itar-Tass, attacca ancora Mosca e afferma che "Kiev potrebbe chiudere
completamente le frontiere con la Russia", per l'aggravamento
della situazione nel sud-est del Paese.
E
Iulia Timoshenko, candidata alle
presidenziali del 25 maggio, ha cambia idea sull'uso della forza, dicendosi a favore della decisione del governo di usare l'esercito contro i
separatisti filorussi nel sud-est del Paese. "Come leader di
uno dei partiti più grandi dell'Ucraina, sono a favore di una
risoluta operazione anti terroristica con la partecipazione
delle forze armate ucraine", ha dichiarato, in una nota
pubblicata dal suo partito. Poche ore prima, in una intervista
alla tv statale ucraina, si era invece detta contraria.
E sempre in merito alla leader politica ucraina la corte suprema ucraina ha chiuso definitivamente il procedimento che aveva portato in carcere
l'ex premier Iulia Timoshenko per abuso di potere nel contratto
firmato con la Russia nel 2009 per le forniture di gas. Lo ha
reso noto il suo avvocato, Serghiei Vlasenko.
A livello internazionale va avanti l'nnesimo durissimo braccio di ferro tra Russia e Occidente sulla situazione in Ucraina. Nel corso della riunione di emergenza svoltasi nella serata di ieri al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a New York, il vice segretario generale Onu per gli affari politici,
Oscar Fernandez Taranco, ha affermato che la situazione nel Paese "è piùesplosiva che mai", sottolineando che la Russia fronteggia il rischio di un allargamento della crisi nell'ex repubblica sovietica. Mentre a Sloviansk, nella zona orientale dello Stato, le truppe di Kiev fronteggiano i filorussi, l'ambasciatore britannico,
Mark Lyall Grant, ha spiegato che immagini satellitari mostrano la presenza di 35.000-40.000 soldati russi alla frontiera con l'Ucraina."I media russi stanno diffondendo notizie da fiction, dobbiamo tornare a focalizzarci sui fatti - ha detto l'ambasciatrice americana,
Samantha Power -. Siamo bombardatidalla propaganda mentre il popolo ucraino si confronta con la violenza". Power ha poi precisato come gli Stati Uniti sostengano "il principio fondamentale che il futuro dell'Ucraina deve essere determinato dal suo popolo". Gli Usa sono ancora disposti a discutere su come ridimensionare la situazione, ma nell'est del Paese, ha chiosato la delegata, "non ci sono manifestanti, ma soldati professionisti ben organizzati".Immediata la replica dell'ambasciatore di Mosca,
Vitaly Churkin, il quale ha sottolineato che "ci sono cittadini di origine russa in pericolo in Ucraina per il rischio di ritorsioni nei loro confronti, e pertanto è necessario garantire la loro tutela". Churkin ha poi avvertito che "in poche ore la situazione potrebbe volgere al peggio". "Nell'est dell'Ucraina non ci sono gruppi di manifestanti pacifici, come la Russia sta cercando di far credere, ma ci sono gruppi di terroristi", ha invece affermato l'ambasciatore
Yuriy Sergeyev, rappresentante permanente di Kiev al Palazzo di Vetro."Nell'area orientale del Paese vengono applicate le stesse tecniche che sono state usate in Crimea, ma non lasceremo che si ripeta lo stesso scenario", ha continuato, reiterando la parola terrorismo in relazione alle operazioni ordinate da Mosca.La Cina conferma invece il suo orientamento neutralista sulla crisi ucraina: il delegato di Pechino, nel corso della riunione, ha infatti in un brevissimo intervento sottolineato che il suo Paese è "profondamente preoccupato per la situazione in corso, e rinnova l'invito a trovare una soluzione alla crisi attraverso i canali diplomatici e del negoziato".