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La crisi di Kiev. Ucraina, 200 soldati uccisi in tre mesi

mercoledì 2 luglio 2014
A due giorni dalla ripresa dei combattimenti, si contano già i morti in Ucraina. Dopo la scadenza, lunedì sera, del cessate il fuoco proclamato dal presidente Petro Poroshenko, il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrei Lisenko, riferisce di 5 morti e 21 feriti tra le truppe di Kiev. Mentre il portavoce dell'autoproclamata repubblica popolare di Lugansk, Vladimir Inogorodskikh, denuncia l'uccisione di dieci civili a Luganskaia, nei pressi di Lugansk. Tra le vittime ci sarebbe una bimba di 5 o 6 anni. Duro il monito del premier russo Dmitri Medvedev: il presidente ucraino Petro Poroshenko è personalmente responsabile per le nuove vittime.Dall'inizio dell'offensiva militare contro i separatisti filorussi, nell'aprile scorso, sono 200 i militari di Kiev che hanno perso la vita nell'est dell'Ucraina, 619 quelli rimasti feriti. La cifra è fornita dal Consiglio di sicurezza ucraino, che parla anche di «centinaia» di miliziani uccisi."La situazione nell'est dell'Ucraina è molto pericolosa", conferma in una nota il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier, che mercoledì sera a Berlino ha incontrato gli omologhi di Parigi, Mosca e Kiev per un vertice a quattro. I colloqui sono stati definiti "costruttivi". "Non c'è la soluzione a ogni problema - ha concluso Steinmeier - ma un primo passo verso una tregua in Ucraina è una chance che noi tutti dovremmo usare".