I militari ucraini sono stati costretti a ritirarsi dai terminal dell'aeroporto di Donetsk che, completamente
distrutti negli scontri delle ultime ore, non offrono più alcun tipo
di protezione. Una ventina di soldati sono dalla tarda serata di mercoledì confinati a sud dello scalo, dopo che sei militari sono rimasti uccisi
e altri 16 feriti e catturati dai separatisti.In questi mesi,
malgrado gli accordi di Minsk, si sono fermati solo sporadicamente gli
scontri all'aeroporto controllato, lo scorso settembre, dalle forze
del governo.
Intanto giovedì mattina cinque colpi di mortaio, provenienti
da un minivan, hanno colpito un filobus e una vicina automobile a una
fermata della via Kuprin a Donetsk, nel quartiere Leninsky controllato
dai separatisti in cui si trova una grande fabbrica meccanica
obiettivo di continui attacchi negli ultimi giorni. Pesante il
bilancio delle vittime fra i civili: 13 morti e almeno 20 feriti,
alcuni dei quali in modo grave, secondo il governo separatista (fonti
ucraine invece denunciano la morte di otto persone e il ferimento di
sette).Kiev nega ogni responsabilità denunciando un atto di
sabotaggio (la postazione più vicina si trova a 15 chilometri di
distanza, precisa) mentre il governo indipendentista della città punta
il dito contro i militari ucraini e annuncia l'apertura di una
inchiesta. Come ha anticipato di voler fare anche l'Osce e la
Commissione inquirente russa.Il governo separatista ha costretto i prigionieri di guerra a marciare verso la strada colpita.
Nella riunione del Gruppo di contatto mercoledì a Berlino, a cui hanno preso
parte i ministri degli esteri di Francia, Germania, Russia e Ucraina,
si è concordato il ritiro di uomini e armi pesanti da una zona di 15
chilometri dalla linea di demarcazione definita dagli accordi di Minsk
dello scorso settembre.