Il presidente americano Barack Obama ha annunciato nella notte in diretta televisiva la morte di Osama Benladen, a dieci anni dagli attentati terroristici dell'11 settembre. Benladen è stato ucciso in un'operazione in Pakistan. La notizia è stata accolta con manifestazioni di giubilo degli americani a Washington e New York. Due canali televisivi pachistani hanno mostrato un volto insanguinato, affermando essere quello del capo di Al Qaeda, ma la notizia è stata inseguito smentita.In serata poi Obama, in una cerimonia per il conferimento della Medaglia d'Oro a due soldati morti in Corea, ha detto: "Credo che siamo tutti d'accordo sul fatto che questo è un bel giorno per l'America. Il nostro paese ha mantenuto la promessa che avrebbe fatto giustizia". "Il mondo ora è più sicuro, è un posto migliore grazie alla morte di Osama Benladen", ha detto il presidente. "Oggi ci è stato ricordato che come nazione non c'è niente che non possiamo fare quando siamo uniti".
LA CASA FORTEZZA A NORD DI ISLAMABADLa casa-fortezza dove risiedeva Osama Benladen a Abbotabad, nella valle di Orash a nord di Islamabad, era stata costruita otto anni fa ed era considerata dagli abitanti della città una zona off limits. Lo riferiscono i media pachistani. Testimoni oculari hanno confermato che l'edificio aveva numerosi meccanismi di sicurezza e che "ogni tanto da essa uscivano un paio di persone che salutavano genericamente: salve, come va?', senza dare confidenza". Nessuno degli abitanti di Abbotabad, hanno assicurato i testimoni, aveva mai potuto metterci piede. I quattro elicotteri che hanno portato a termine l'operazione contro il compound di Osama Benladen ad Abbotabad erano partiti dalla base aerea di Ghazi, nel nordovest del Pakistan. Lo riferisce una fonte ufficiale pakistana.
5 MORTI NEL BLITZ, FRA LE VITTIME UN FIGLIO DI OSAMACi sarebbe anche un figlio adulto di Osama fra le vittime dell'operazione congiunta delle forze militari americane e dell'intelligence pakistana che ha portato alla morte del capo di al Qaeda. Lo ha riferito un funzionario dell'amministrazione americana in condizione di anonimato, specificando che nel blitz sono rimaste uccise altre quattro persone, tre uomini - fra cui due corrieri di fiducia del capo di al Qaeda - e una donna. "La donna è stata uccisa quando è stata usata come scudo da parte di un combattente. Due altre donne sono rimaste ferite" ha aggiunto la fonte.
ARRESTATE DUE MOGLIE E SEI FIGLIDue mogli e sei figli di Osama sono stati arrestati nell'operazione. Lo riferiscono fonti di intelligence riprese anche dalla televisione in urdu Dunya Tv. Secondo la fonte, sono stati anche catturati quattro collaboratori del leader di Al Qaeda.
PENTAGONO: OSAMA HA OPPOSTO RESISTENZAOsama Benladen ha opposto resistenza armata quando le forze speciali americane sono entrate nel suo rifugio, hanno riferito fonti del Pentagono. Nella sparatoria è stato ucciso ed il suo corpo è stato prelevato dai militari americani giunti in elicottero sul luogo dell'operazione.
OPERAZIONE CON COLLABORAZIONE SERVIZI PAKISTANIBarack Obama ha detto oggi che l'operazione che ha portato all'uccisione di Osama è stata effettuata in cooperazione con l'anti-terrorismo pachistano.
IL BLITZ SEGUENDO I CORRIERIUn messaggero ha involontariamente tradito Osama Benladen. È stata, infatti, la pista dei "corrieri" a portare gli Usa fino al compound da un milione di dollari, in un villaggio del Pakistan, dove si nascondeva lo sceicco del terrore. A raccontare all'emittente televisiva statunitense Msnbc i dettagli di una caccia durata almeno dieci anni è stato un alto ufficiale della Casa Bianca. "Da quando capimmo che Benladen era una minaccia, gli Usa cominciarono a raccogliere informazioni sulla sua cerchia, inclusi i suoi corrieri personali", ha spiegato l'ufficiale. L'indagine cominciò ancora prima dell'attacco alle Torri Gemelle nel 2001. Ma è dopo l'11 settembre che il cerchio inizia a chiudersi. "Alcuni detenuti ci fornirono informazioni sui corrieri. Un messaggero, in particolare, suscitò la nostra attenzione. I prigionieri ci avevano dato il suo nome di battaglia e lo avevano identificato come uno dei pochi che potevano vantare la fiducia di Benladen".Nel 2007 gli Usa riescono a ottenere il nome dell'uomo. Due anni dopo, scoprono le zone dove il corriere, e un suo fratello, operano di routine. "Identificammo le aree in Pakistan dove il corriere e suo fratello si muovevano. Agivano con grande cautela e questo ci rinforzò nella convinzione di essere sulla pista giusta". Nell'agosto 2010 gli Usa scovano la casa di Abbottabad, a 75 chilometri da Islamabad, dove i due corrieri risiedono abitualmente."Quando trovammo il compound, restammo scioccati: era un unica, straordinaria struttura". La costruzione era stata edificata nel 2005, alle porte della città, ed era assai sospetta. "I sistemi di sicurezza erano davvero fuori dalla norma: muri dai 12 ai 18 piedi (dai 3,5 ai 5 metri, ndr), accesso ristretto con due cancelli di sicurezza", nessun finestra sulla strada. Inoltre, i residenti dell'abitazione bruciavano la loro immondizia e - particolare assai strano per una residenza da un milioni di dollari - non vi era alcun servizio internet o telefonico.Così l'intelligence Usa arriva ben presto alla conclusione: in quella casa si nasconde un pezzo grosso. Poco dopo, i servizi comprendono che nel compound vivono non solo i due fratelli ma anche altre persone. Non vi sono prove che la Primula Rossa di Al Qeada sia effettivamente lì ma ogni elemento sembra suggerirlo: i sistemi di sicurezza, il tipo di compound e, soprattutto, il background dei due corrieri. "I nostri analisti studiarono la situazione sotto ogni prospettiva. Quella casa non poteva essere che di Benladen".La conclusione arriva a metà febbraio di quest'anno. A metà marzo, Barack Obama presiede ben cinque riunioni del Consiglio di Sicurezza Nazionale per mettere a punto i dettagli dell'operazione. Venerdì scorso il capo della Casa Bianca impartisce l'ordine operativo. Nessun altro Paese, ha riferito l'ufficiale, era al corrente di queste informazioni. E "solo un ristrettissimo gruppo di persone all'interno dell'esecutivo sapevano in anticipo del piano".
TV PAKISTANA: FOTO CADAVERE OSAMA È UN FALSOI media pakistani hanno ritirato le immagini del presunto cadavere di Osama affermando che lo scatto che ritrae il capo di Al Qaeda con il volto insanguinato "è un falso". "Risale" ad una foto del terrorista più pericoloso al mondo diffusa online "nel 2009", ha detto Rana Jawad, giornalista presso Geo tv, la principale emittente televisiva pachistana. Anche il sito pacifista Peace Report in precedenza aveva rivelato che la prima foto del cadavere di Osama mostrata da tutte le televisioni del mondo e ripresa dai principali siti di informazione era "un falso clamoroso".
TALEBANI SMENTISCONO MORTE E MINACCIANO GLI USA I talebani pakistani hanno smentito questa mattina la notizia della morte del leader di al-Qaeda. La formazione armata Tehrik-i-Taliban (Ttp), sostiene, secondo quanto riporta la tv locale Geo, che il terrorista saudita sia ancora vivo. I talebani pakistani hanno minacciato attacchi contro Pakistan e Stati Uniti come rappresaglia per l'uccisione di Osama. "Se è stato martirizzato, vendicheremo la sua morte e lanceremo attacchi contro i governi americano e pakistano e le loro forze di sicurezza", ha avvertito il portavoce Ehsanullah Ehsan, "sono nemici dell'Islam". Il portavoce non ha confermato la morte dello sceicco del terrore, limitandosi ad osservare: "Se è stato martirizzato è una grande vittoria per noi perché il martirio è l'obiettivodi tutti noi".
I TEST DEL DNA CONFERMANO LA MORTEI test sul Dna di Osama ha mostrato una corrispondenza "di fatto al 100 per cento" con quella dei suoi parenti. Lo riferiscono fonti dell'intelligence statunitense, secondo cui Osama Benladen è stato identificato sul posto da una donna ritenuta essere una delle mogli. Gli Usa stanno adesso analizzando una larga quantità di materiale sequestrato nella villa-fortezza pakistana: "Il materiale attualmente viene analizzati ed è stata creata una task force alla Cia considerata la quantità raccolta nel sito del raid", ha raccontato una fonte anonima.
MARONI: NON ABBASSEREMO LA GUARDIAL'eliminazione di Benladen è "una buona notizia" anche se "non abbasseremo la guardia". Questo il commento del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sull'uccisione del numero uno di al Qaeda. Per Maroni, che ha parlato a margine di un convegno a Milano, con "l'uccisione di Benladen sale il rischio terrorismo", considerato che "secondo gli analisti c'è il rischio di una reazione immediata, anche perchè di recente Bin Laden era sempre meno influente". Esistono infatti, ha tenuto a sottolineare ancora Maroni, numerose organizzazioni terroristiche in "franchising", vale a dire "cellule che si ispirano ad Al Qaeda ma sono autonome, come abbiamo visto nel caso del Magreb. Esistono poi forme di terrorismo 'fai-da-tè". Ed è soprattutto per questo, ha puntualizzato Maroni, che "l'attenzione non cala" e che "stiamo predisponendo le misure per aumentare i controlli".