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Attentato. Accuse per falle e allarmi inascoltati: tutti i dubbi sulla scorta di Trump

Nello Scavo lunedì 15 luglio 2024

La foto pubblicata dal New York Times con il segno della pallottola

Al netto dei complottismi, nella ricostruzione del tentato assassinio di Donald Trump ci sono molte certezze. E a mano a mano che arrivano conferme sulla dinamica dei fatti, si moltiplicano gli interrogativi e le accuse al dispositivo di protezione.

Il “Secret Service”, incaricato di salvaguardare presidenti in carica ed ex, ha iniziato a rispondere alle domande del Congresso sul perché gli agenti incaricati della protezione di Donald Trump non siano riusciti a impedire a un uomo armato di sparare contro l’ex presidente, ferendolo alla testa e uccidendo un sostenitore del candidato repubblicano, mentre alla luce del sole il killer si appostava per prendere la mira e attendere il momento in cui premere il grilletto.

La direttrice dei servizi segreti Kimberly Cheatle ha cominciato a esaminare il caso davanti alla Commissione parlamentare sulla Sicurezza nazionale. Oggi è attesa una audizione davanti al Comitato di supervisione della Camera.

L’attentato ha sollevato serie preoccupazioni nel Congresso. Il ventenne Thomas Matthew Crooks prima si è arrampicato su un tetto con vista sul podio di Trump, poi ci è rimasto pressoché indisturbato per almeno 4 minuti, fino a quando ha esploso i colpi contro l’ex presidente nonostante diversi attivisti repubblicani stessero segnalando alla polizia la presenza di un sospetto armato. Sugli edifici circostanti vi erano altri uomini con un fucile in mano, ma si trattava di tiratori scelti. E’ possibile, perciò, che il giovane abbia individuato quella postazione sperando di venire scambiato per un membro della sicurezza, circostanza che avrebbe potuto trarre in inganno gli agenti sul terreno, che sono ora accusati di non avere reagito immediatamente alle segnalazioni.

La direttrice del “Secret Service” ha dichiarato che l’agenzia sta aumentando la sicurezza per Trump e per gli altri esponenti repubblicani. «Sono fiduciosa nel piano di sicurezza che il nostro coordinamento del Secret Service e i nostri partner hanno messo in atto per la sicurezza di Trump e della Convention repubblicana», ha detto ai parlamentari che le hanno posto domande. «Oltre ai miglioramenti di sicurezza aggiuntivi che abbiamo fornito per l’ex presidente Trump a giugno, abbiamo anche implementato modifiche alla sua sicurezza da sabato per garantire la sua continua protezione per la Convention e per il resto della campagna», ha affermato.

A quanto va emergendo, un agente delle forze dell’ordine aveva individuato Thomas Matthew Crooks pochi istanti prima che sparasse contro Donald Trump, ma non è riuscito a salire sul tetto. Lo hanno detto due funzionari all’Associated Press. Dalla ricostruzione delle fonti, l’agente avrebbe messo una scaletta sul muro dell’edificio e avrebbe iniziato a salire, quando l’attentatore gli ha puntato un’arma contro e lui è sceso. Pochi secondi dopo ha iniziato a sparare contro Trump. Altri testimoni avevano dichiarato a diversi media di aver segnalato il ventenne armato sul tetto al Secret Service, ma di non essere stati presi in considerazione.

L’attentato ha fatto un morto e due feriti. A ricevere il colpo destinato a Trump è stato Corey Comperatore, ex comandante dei vigili del fuoco, di origine italiana. Quando ha sentito il primo sparo si è gettato su moglie e figlia spingendole a terra e riparandole con il suo corpo. Per lui non c’è stato scampo. Due cittadini sono stati feriti e sono adesso fuori pericolo: Davide Olandese, 57 anni, originario della città di New Kensington, in Pennsylvania, e dipendente di lunga data dell’azienda tecnologica Siemens; James Copenhaver, 74 anni, originario di Moon Township, Pennsylvania, che però era registrato come democratico.

Se il servizio di sicurezza presidenziale sta svolgendo un’inchiesta interna, per ordine del presidente Biden tocca alla polizia federale dell’Fbi indagare sull’attentato che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più gravi. Crooks aveva nascosto in auto dell’esplosivo e altri ordigni sono stati trovati nella casa in cui viveva. Non è da escludere che nella mente del killer ci fosse l’intenzione di coprirsi la fuga usando la dinamite.