Ankara. Turchia, Erdogan fa arrestare 42 giornalisti
Continua, con il mandato di arresto nei confronti di almeno 42 giornalisti, il repulisti del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che sta mettendo in manette o sospendendo dal lavoro funzionari pubblici, giudici, professori universitari e giornalisti considerati vicini al suo nemico giurato Fethullah Gülen accusato di essere la mente del colpo di stato della notte di venerdì 15 luglio.
Cavusoglu ha replicato al presidente della commissioneeuropea Jean-Claude Juncker, che aveva detto che la Turchia"non è nella posizione per poter diventare un Paese membro".
La colpa degli ultimi arrestati sarebbe proprio proprio quella di aver sostenuto l'ex imam e filosofo in esilio negli Stati Uniti dal 1999. Secondo il canale turco della Cnn della lista in nero fa parte anche la giornalista Nazli Ilicak, 72 anni, una veterana dei media, da tempo critica nei confronti del presidente Recep Tayyip Erdogan. Ilicak era stata licenziata nel 2013 dal Sabah, il quotidiano filo-governativo dove lavorava, per aver criticato alcuni ministri coinvolti in uno scandalo di tangenti che, secondo il governo, era stato orchestrato sempre da Gulen. Fra i giornalisti finiti in manette anche Bulent Mumay, editore dell'Hurriyet online.E' stato, invece, il ministro degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, parlando alla tv Haberturk, ad annunciare che "l'incarico di alcuni ambasciatori potrebbe essere revocato" perché sarebbero stati coinvolti nel golpe ideato da Fetullah Gulen.
empre empre Cavusoglu, alla vigilia del suo viaggio a Washington, ad avere intimato alla Ue di smettere di minacciare la Turchia ad alzare la voce anche con gli Stati Uniti, colpevoli di non estradare Fetullah Gulen, accusato di essere la mente del fallito golpe. Cavusoglu rispondeva alle dichiarazioni del presidente della commissioneeuropea Jean-Claude Juncker, che aveva detto che la Turchia"non è nella posizione per poter diventare un Paese membro".
Migliaia di turchi si sono riunitia piazza Taksim, nel centro di Istanbul, per sostenere lademocrazia e la propria opposizione allo stato di emergenzadichiarato dal presidente Recep Erdogan. La manifestazione è stata indetta dal principale partito di opposizione, il Partito popolare repubblicano. Nel mare di bandiere molti i ritratti diMustafa Kemal Ataturk, il nume tutelare laico della Repubblicaturca. Molte persone sembrano decise a esprimere anche la loro opposizione al presidente Erdogan dopo le oceaniche manifestazioni di piazza organizzate dai suoi sostenitori.