Mondo giovanile e governo
turco sembrano sempre più viaggiare su binari paralleli. Dopo
l'attacco ai social network, che suscitò polemiche in tutto il
mondo, ecco che il governo di Ankara sabato ha pubblicato sulla Gazzetta
ufficiale le nuove norme di abbigliamento e comportamento per i
ragazzi in età scolare.
Prima il
turban. A cancellare l'obbligatorietà del velo fu
il padre della Turchia moderna
Musfata Kemal Ataturk poi, quasi
con un blitz del premier
Recep Tayyip Erdogan, la sua
reintroduzione nelle università e negli uffici pubblici. A
cancellare quel provvedimento la Corte Costituzionale. Oggi il
velo non è vietato ma tollerato, almeno nelle università. A
capo scoperto, invece, tutte le ragazzine fino al termine delle
scuole elementari.
La battaglia sul
turban non è però bastata ed ecco, così,
le nuove norme che dovranno obbligatoriamente seguire tutti i
giovani in età scolare.
In classe non saranno tollerati
piercing, tatuaggi, trucco e capelli colorati. Banditi per i
minorenni anche baffi e barbe di ogni sorta. La protesta dei
ragazzi si è spostata ora sui social network, un braccio di ferro che
si rinnova.