Siria. I calciatori turchi in Italia (e in Europa) si schierano con Erdogan: è polemica
Tensioni e polemiche per l'offensiva della Turchia in Siria, nella zona occupata dai curdi, non risparmiano il mondo del calcio. Fanno discutere, e non solo i loro tifosi, le prese di posizione in favore dell'azione di Erdogan da parte di giocatori turchi in Italia, come lo juventino Demiral e il giallorosso Under, ma anche nel resto di Europa.
Si è già scatenata una bufera social per il tweet del difensore bianconero dove, sotto una foto in cui un soldato turco porge la mano a una bimba, si legge che "la missione è di prevenzione contro il terrore a cavallo del confine, riportando due milioni di siriani in territori sicuri. Il PKK e l'YPG - scrive Demiral, in ritiro con la sua nazionale che stasera affronta l'Albania per le qualificazioni a Euro 2020 - sono stati responsabili della morte di circa 40.000 persone, incluse donne, bambini e neonati".
L'ex bianconero Claudio Marchisio ha ritwittato un post del giornalista Corrado Formigli: "I curdi erano gli eroi che han sconfitto l'Isis. Ora Erdogan occupa la loro terra. Possiamo voltarci dall'altra parte?".
Ma Demiral non è l'unico calciatore-patriota. Under, sempre su twitter, ha postato una sua foto con la maglia della Roma e la sua tipica esultanza del saluto militare, corredandola con tre bandiere della Turchia. È il gesto di ossequio ai militari che diversi calciatori turchi usano, che Under apprese ai tempi della sua militanza nel Basaksehir (squadra vicina a Erdogan) e che ha riproposto mesi fa per un gol in giallorosso. La foto postata di nuovo oggi, è criticata dal presidente del Roma Club Montecitorio, Paolo Cento, di Sinistra Italiana-Leu: "Tanti tifosi sono indignati per il gesto di Under. Hanno ragione a protestare, ci vorrebbe più sobrietà e cautela. Mi auguro che il club prenda le distanze - conclude Cento - e richiami il giocatore a non coinvolgere i colori giallorossi e la maglia in questa vicenda".
"Che Allah protegga i nostri eroi", è il messaggio dell'ex romanista Ucan, ora all'Antalyasport, sotto la foto dei blindati turchi. Nessun messaggio invece da Ozil, turco-tedesco della nazionale di Germania, finito nella bufera in passato per una foto con Erdogan chiamato "il mio presidente".
Il club amburghese del St.Pauli, della seconda divisione tedesca, ha preso intanto ufficialmente le distanze dal post su Instagram di un suo giocatore, Cenk Sahin, riguardante le attività dell'esercito turco in Siria e ritenuto "incompatibile con i valori della società. Mai più guerra!".