La Turchia in lutto ha pianto le
centinaia di minatori morti nell'inferno di Soma con uno
sciopero nazionale di 24 ore. Nel giorno dei primi funerali
delle vittime, sepolte in fosse comuni, le grandi città del
Paese hanno reso omaggio ai caduti di questa tragedia
e per il secondo giorno consecutivo il dolore si è trasformato
in rabbia. A Smirne, vari sindacalisti sono stati ricoverati
dopo gli scontri con la polizia che ha usato i gas lacrimogeni
e gli idranti per disperdere una
protesta a cui hanno
partecipato più di 20.000 persone.A due giorni dall'incendio che ha fatto saltare la luce
elettrica, chiuso gli impianti di ventilazione e bloccato gli
ascensori della miniera, intrappolando centinaia di operai a
mille metri di profondità, i soccorritori stanno ancora
cercando di raggiungere i corridoi della miniera di carbone.
I
morti accertati finora sono 282, ma rimangono davvero poche
speranze di trovare superstiti fra il centinaio di minatori che
mancano all'appello. La rabbia della gente è esplosa senza
freni mercoledi quando a Soma è stato
assaltato il convoglio
del premier Recep Tayyip Edogan, alla guida di un establishment
considerato troppo vicino ai magnati delle miniere e incapace
di far applicare gli standard di sicurezza.
Oggi sul posto è giunto
il presidente Abdullah Gul e la
polizia ha bloccato le strade per diversi chilometri,
perquisendo ogni auto in transito. Il clima, però, è stato
diverso: Gul si è unito "al dolore dell'intera nazione turca"
e ha promesso un'inchiesta e che si farà luce sull'accaduto.
Destano invece ancora stupore le parole di Erdogan, secondo
cui un incidente di questa entità "non è inusuale" e che ha
citato l'Inghilterra industriale dell'Ottocento e i disastri minerari
di Cina e India. Né gli ha giovato la foto che ritrae un suo
collaboratore mentre rifila un calcio a un
parente di una delle vittime, bloccato a terra da due soldati.Per denunciare le condizioni di lavoro nelle miniere di
carbone privatizzate, vari sindacati hanno proclamato per oggi
uno sciopero nazionale. A
Smirne, nelle strade sono scese
20mila persone che la polizia ha cercato di fermare con gli
idranti; proteste anche a
Mersin e
Antalya; a
Istanbul, la
polizia ha bloccato una manifestazione e chiuso un'importante
arteria di traffico. Ad
Ankara un migliaio di operai ha tentato
di marciare verso il ministero del Lavoro: alcuni indossavano
caschi e sventolavano bandiere con l'immagine di Che Guevara.
"Il fuoco di Soma brucerà l'Akp", scandivano riferendosi al partito Giustizia e
Sviluppo di Erdogan che però nelle elezioni di marzo, a
dispetto di tutti i pronostici, ha vinto con ampio margine le
elezioni.