Venti di pace tra Turchia e Israele dopo 6 anni di gelo. L'annuncio arriva, in contemporanea e separatamente, dal
premier turco Binali Yildirim e dal
primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Il premier turco ha annunciato il raggiungimento di un
accordo tra Ankara e Gerusalemme che sancisce la normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi, drasticamente interrotte
nel marzo 2010 in seguito alla
morte di 10 attivisti turchi della Mavi Marmara, la nave turca assaltata dall'esercito israeliano mentre tentava di forzare il blocco su Gaza. Netanyahu ha fatto un'analoga dichiarazione mentre si trovava a Roma.
ldirim ha dichiarato che l'accordo sarà siglato domani, prima di essere ratificato dal parlamento turco. Dopo avverrrà il ritorno degli ambasciatori presso le rispettive sedi.
I 3 «RISARCIMENTI» PER ANKARA. Yildirim ha specificato che
Israele risarcirà le famiglie delle vittime con 20 milioni di euro, mentre circa
10mila tonnellate di materiale per Gaza saranno scaricate nel porto di Ashdod a partire da venerdi. Nell'intesa rientrano anche un
ospedale da campo da 200 letti, un
impianto per la depurazione dell'acqua e una
centrale per sopperire al fabbisogno di elettricità degli abitanti della Striscia.
COSA CI GUADAGNA ISRAELE. La normalizzazione dei rapporti tra i due Paesei
permetterà al gas del giacimento israeliano Leviatano di raggiungere l'Europa attraverso un gasdotto che passerà dalla Turchia.
BRACCIO DI FERRO SU GAZA. Yildirim ha aggiunto che alcuni progetti edilizi saranno realizzati dalla Turchia a Gaza, mentre
Netanyahu ha confermato il mantenimento del blocco navale sulla Striscia.
Il primo ministro israeliano ha spiegato però che la Turchia potrà mandare
aiuti umanitari nella Striscia attraverso Israele. Ankara si è anche
impegnata ad impedire sul suo suolo ogni attività terroristica diretta
ad Israele, comprese le raccolte di fondi.